Alla ricerca di tappulli dell’ultimo minuto. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato un’istanza urgente inviata al neo Presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere “di posticipare di 24 ore l’ingresso della Liguria in zona arancione, a eccezione dell’area del ponente ligure, più colpita dal virus. È quello che possiamo fare, senza reagire d’istinto ma con lucidità e buon senso. Ci auguriamo che il nuovo Premier dia un segnale importante alle nostre imprese, decidendo con buonsenso di permettere loro di lavorare in un giorno così importante”.
Il presidente Toti sottolinea che “la decisione del Governo centrale di far partire la zona arancione nel giorno di San Valentino è estremamente dannosa per tutti i nostri ristoratori, che avevano già acquistato le provviste e registrato il tutto esaurito per il pranzo di domani. I nostri uffici sono al lavoro per provare a intervenire così da evitare un ulteriore danno incalcolabile ai nostri bar e ristoranti. L’ipotesi di fare un’ordinanza regionale che posticipi la zona arancione è al vaglio, ma – spiega Toti – lo scontro tra l’ordinanza del Ministro e la nostra porterebbe al rischio di sanzioni e addirittura di possibili denunce penali per tutti i clienti e i ristoratori che aprissero ugualmente. Peraltro, se il contagio aumentasse, potrebbe addirittura profilarsi l’accusa di epidemia colposa. Un rischio che non possiamo far correre ad attività già duramente provate”, conclude.
Il Ministero respinge la richiesta
Come si legge nella risposta del Ministero della Salute, “il richiesto differimento – oltre a non essere formalmente compatibile” con la disposizione di legge “non appare coerente con il quadro epidemiologico rappresentato nell’ultimo monitoraggio del 12 febbraio u.s. ed, invero, sarebbe in contrasto con il principio di massima cautela che deve ispirare ogni intervento a tutela della salute pubblica”. Era quasi scontato: la richiesta è dunque stata poi formalmente respinta in tarda giornata dal Ministero della salute, generando tuttavia altre invettive da parte del presidente di Regione Liguria che ha così colto l’occasione per inaugurare la sua prima polemica contro il Governo Draghi che giusto oggi ha prestato giuramento al Quirinale.
“Cominciamo male, caro Governo” è l’opinione del presidente e assessore alla Sanità Giovanni Toti: “Quello che mi preoccupa è che si tratta del primo atto ufficiale del Governo Draghi, un Governo da cui tutti ci aspettiamo qualcosa di più e di meglio del precedente per quanto riguarda l’attenzione al mondo delle imprese. Se la prima impressione è quella che conta, questa non è una buona impressione”.
“Solo alle 19 di oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana l’ordinanza che colloca alcune Regioni in fascia ‘arancione’. Cioè cinque ore prima della sua entrata in vigore. Francamente – prosegue – siccome questo è l’atto formale che rende operativa quell’ordinanza, forse si poteva fare un po’ prima, per dare almeno un quadro di certezza”.
“Il nostro appello a rimandare solo di qualche ora l’entrata in vigore per consentire ai ristoratori di poter svolgere almeno il pranzo di San Valentino, con molte prenotazioni già prese, è stato respinto. Onestamente ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell’equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti”. “Spero che la discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell’ideologia – conclude Toti – sia solo legato al breve tempo decorso dall’insediamento. E credo che, come me, se lo augurino anche migliaia di attività a cui sono state negate poche ore di lavoro in più”.
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