A causa dellโaumento dei prezzi, nel 2022 gli italiani tagliano del 3% rispetto allโanno precedente le quantitร di prodotti alimentari. ร quanto emerge dallโanalisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022. Dati che, su base annua, fanno registrare per il sesto mese consecutivo del 2022 una diminuzione delle quantitร di beni alimentari acquistati.
โI liguri e gli italiani tutti โ sottolineano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale โ sono costretti a spendere di piรน per acquistare meno prodotti. La causa รจ da imputare allโingente aumento dei prezzi che, per effetto del mix esplosivo legato allโaumento dei costi energetici e al concomitante taglio dei raccolti dovuto dellโemergenza climatica, a partire dai primi mesi del 2022 hanno comportato un aumento record rispetto allo stesso periodo del 2021. Si parla addirittura di un +9,6% per gli acquisti alimentari, tra prodotti freschi e lavoratiโ.
La categoria che, con un aggravio di 0,59 miliardi, ha visto correre maggiormente i prezzi nei primi sei mesi del 2022 รจ quella in cui rientrano lโolio, il burro e i grassi in generale. Un dato che va certamente monitorato, ma che, soprattutto in una situazione come quella attuale, deve anche โfar riflettere sul consumo di olio ligure โ continuano Boeri e Rivarossa โ fiore allโocchiello della nostra Regione, da sempre particolarmente votata allโolivicoltura e alla produzione di olio. Per queste ragioni, invitiamo i consumatori a prediligere, nelle loro scelte alimentali, specialitร olivicole del territorio, rinomate in tutto il mondo per qualitร e saporeโ.
Oltre ai rincari per le famiglie, lโaumento dei costi e la siccitร colpiscono duramente anche lโintera filiera agroalimentare italiana. โA farne maggiormente le spese sono le campagne e lโagricoltura โ concludono il Presidente di Coldiretti Liguria e il Delegato Confederale โ con aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino ad arrivare a un +129% per il gasolio. Qui, infatti, secondo i dati, lโ11% delle aziende versa in una situazione tanto critica da portare alla cessazione dellโattivitร , mentre il 30% si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativoโ.