Anche a Loano tornano le “Uova di Pasqua Ail” che finanziano la ricerca

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Da venerdì 19 a domenica 20 marzo tornano a Loano le “Uova di Pasqua Ail”. Per tre giorni, i volontari loanesi dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfonomi e Mieloma allestiranno un gazebo sulla via Aurelia (all’altezza del civico 348) e, in cambio di un contributo minimo di 12 euro, offriranno le tradizionali Uova di Pasqua che finanziano la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati e alle loro famiglie in tutta Italia. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Loano.

“Dentro un ‘Uovo di Pasqua Ail’ c’è molto di più di una semplice sorpresa – spiegano dall’Associazione – C’è il sostegno alla ricerca e ad oltre 221 studi scientifici ogni anno, il finanziamento di borse studio per giovani ricercatori e di 136 centri ematologici in tutta Italia. Ci sono i sogni di migliaia di pazienti che tu puoi aiutarci a realizzare”.

“Il 19, 20 e 21 marzo abbiamo bisogno anche del tuo aiuto – è l’appello di Ail – Scegliendo le ‘Uova di Pasqua Ail’ ci aiuterai a sostenere la ricerca scientifica e a portare aiuto a tanti pazienti che oggi, durante la pandemia, hanno ancora più bisogno di te. Se oggi il 70% dei malati affetti da un tumore del sangue guarisce o cronicizza la malattia, è grazie agli oltre 50 anni di lavoro di Ail e al tuo sostegno. Ma c’è ancora molto da fare per costruire il futuro dei pazienti e delle loro famiglie. Continua a stare al nostro fianco per poter dire insieme: #maipiùsognispezzati”.

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Ogni anno 33 mila persone ricevono una diagnosi di tumore del sangue e “il 2021 non è diverso, perché le leucemie i linfomi e il mieloma non vanno in lockdown. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per: sostenere la ricerca scientifica con 221 progetti di ricerca in tutta Italia; finanziare le cure domiciliari per adulti e bambini. Sono 42 le sezioni provinciali Ail che erogano il servizio, con 2.826 pazienti seguiti ogni anno e 43.249 accessi effettuati; sostenere le case alloggio Ail, strutture situate nei pressi dei centri ematologici che accolgono i malati e i loro familiari costretti a spostarsi dal luogo di residenza per le cure. Sono 37 le sezioni provinciali che offrono il servizio, con 73 case alloggio e 3.772 persone ospitate in un anno; supportare il funzionamento di 136 centri di ematologia e di trapianto di cellule staminali e sostenere i laboratori per la diagnosi e la ricerca; finanziare 27.770 servizi socio-assistenziali ogni anno; promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio”.