Dopo “Nota stonata”, un altro spettacolo nato a Borgio Verezzi debutta in televisione in prima serata. È “La scuola delle mogli” che sabato 27 febbraio, alle 21.15, sarà trasmesso su Rai5.
La commedia di Molière, prodotta da Marche Teatro, Teatro dell’Elfo e Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, aveva esordito in piazza Sant’Agostino nella 52^ edizione del Festival, per la regia di Antonio Cirillo. Un buon viatico, poiché è andata in scena per due volte a Roma e ha poi affrontato, con grande successo di pubblico e di critica, tre stagioni di tournée nelle quali ha toccato i palcoscenici dei maggiori teatri italiani.
«La scuola delle mogli» ricorda il regista Cirillo, «è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza e una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi».
A confermare la validità artistica della versione curata da Cirillo, che figura anche tra i protagonisti, sta il premio Fondazione De Mari, assegnato ogni anno all’attore o all’attrice emergente distintosi al Festival per la sua bravura: tre anni fa lo vinse proprio Valentina Picello, giovane colonna della compagnia marchigiana, «per aver magistralmente interpretato il personaggio di Agnese».
Commenta Stefano Delfino, direttore artistico del Festival, impegnato in questi giorni nella rifinitura del cartellone della prossima edizione, la 55^: «La ripresa televisiva di due spettacoli che abbiamo contribuito a far decollare da Verezzi riempie di soddisfazione non solo me, ma tutto lo staff della nostra manifestazione. E, oltre a essere una promozione per il Comune, costituisce una sorta di riconoscimento del lavoro di noi tutti”.
Aggiunge infine il sindaco Renato Dacquino, a commento della messa in onda di sabato: «Una bella notizia! La prima reazione è gioia: gioia per il nostro direttore artistico e per il giusto riconoscimento al suo prezioso lavoro, gioia per il team del Festival, che sa sempre andare oltre il normale e che crede nel progetto, gioia per i protagonisti di questo incredibile percorso teatrale. Meritano tutti di essere partecipi di queste soddisfazioni. Gioia per tutta la comunità locale, per Borgio Verezzi e per tutti coloro che credono nella cultura. Sì, cultura: perché qui c’è tanta cultura, negli spettacoli, negli artisti, negli organizzatori. Ed è quella cultura a 360 gradi che ci ha sempre aiutati e sempre ci aiuterà a fare la differenza, a essere unici. Una cultura che ancora una volta, in questi mesi difficili, ci farà uscire da questa crisi con nuovi valori e più forti, migliori. Noi ci crediamo».