Genova | “Gli studenti liguri delle scuola di ogni ordine e grado torneranno in aula il 14 settembre” ha detto l’assessore regionale all’istruzione Ilaria Cavo dopo l’intesa data oggi dalla Conferenza delle Regioni, alla presenza del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, all’ordinanza del Ministero dell’Istruzione che prevede l’avvio del prossimo anno scolastico “a partire dal 14 settembre”.
“La scuola per noi è sempre stata una priorità – ha affermato l’assessore Cavo – Siamo stati i primi a chiuderla nel momento dell’emergenza e volevamo essere i primi a riaprirla, pertanto abbiamo scelto la prima data utile, lunedì 14 settembre, che coincide con il primo giorno della settimana e va in continuità con gli anni passati dove si riprendeva sempre metà del mese. Per gli studenti, per gli insegnanti e per le loro famiglie è un importante segnale di ripartenza nella normalità”.
La data di inizio delle lezioni rientra nelle prerogative delle Regione che annuncia la scelta nella giornata in cui è stata data dalla Conferenza delle Regioni sia l’intesa sull’avvio dell’anno scolastico sia il parere favorevole alle linee guida della ripartenza della scuola del Ministero, ma dopo un intenso lavoro di emendamenti al testo da parte delle Regioni: “Possiamo oggi annunciare quando inizierà la scuola perché sappiamo come inizierà – ha proseguito l’assessore – Gli emendamenti presentati dalle Regioni al documento del ministero, a cui ha contribuito Regione Liguria, hanno semplificato le regole della ripartenza, garantito un sistema più semplice di quello proposto ma soprattutto, avendo vincolato il parere favorevole alla garanzia di organico e risorse, abbiamo assicurato finanziamenti alle scuole e ai presidi che altrimenti sarebbero stati lasciati soli”.
“Abbiamo voluto assicurare un ritorno a scuola in presenza nella situazione più normale possibile: una scuola dove sarà possibile avere un servizio di mensa e dove, se la condizione epidemiologica lo consentirà, sarà anche possibile stare in aula senza le mascherine. Anche questa volta, le regioni che hanno la percezione delle vere esigenze dei territori, degli enti locali proprietari degli immobili scolastici ma soprattutto delle famiglie hanno contribuito a dare risposte concrete ai cittadini ed è per questo che ci riteniamo soddisfatti del risultato raggiunto; questo non vuol dire che abbasseremo la guardia affinché ci sia una ripartenza che risponda ai criteri di sicurezza e di benessere per alunni, docenti e personale scolastico. La scuola – ha concluso – è il futuro e sarà sempre al centro del nostro lavoro e al primo posto della mia agenda”.