Genova | I Consiglieri del Gruppo Pd in Regione Liguria condividono la Lettera aperta indirizzata oggi dai sindaci al presidente della Giunta, definita da Toti “un invito irrituale”. «Condividiamo la lettera – affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd – che i sindaci liguri hanno inviato al presidente Toti, allarmati dal permanere di alti casi di contagio da Covid 19 in Liguria. Chiedono meno ordinanze regionali e maggior coordinamento con le disposizioni del Governo nazionale,di non abbassare la guardia perché la situazione è ancora grave e di evitare ulteriori protagonismi regionali perché hanno già fatto abbastanza danni. Così come siamo arrivati impreparati alla Fase 1, rischiamo di arrivare impreparati alla Fase 2. Rivolgiamo a Toti tre domande».
«Siamo pronti a effettuare i rest e tamponi su tutti i cittadini che torneranno a lavorare nelle prossime settimane? Non ci risulta. Si stanno individuando le strutture ospedaliere da riservare ai pazienti Covid e quelle a cui destinare tutti gli altri pazienti? Non ci risulta. Si sta rafforzando la sanità territoriale secondo i criteri richiesti dal decreto del 9 marzo, che prevede l’istituzione di una Gsat, una squadra speciale ogni 50 mila abitanti? Ne servono 14 solo sull’area metropolitana genovese. Ci risulta ce ne siano forse 6 e potrebbero arrivare a 10 la prossima settimana. Siamo ancora molto lontani dai parametri richiesti. Purtroppo, contrariamente alla visione ottimistica diffusa da Toti, la Liguria è una delle regioni italiane più duramente colpite dal contagio. Ragione per cui è bene agire in piena sicurezza» conclude il Gruppo Pd in Regione Liguria.