Smaltimento dell’invenduto nel settore florovivaistico: le indicazioni del Comune di Albenga

"la stesura dell'invenduto o il suo compostaggio viene considerata come una lavorazione agricola e può avvenire sui propri terreni o di terzi"

Silvia Pelosi

Albenga | Via libera da parte del Comune alla possibilità di smaltire l’invenduto su terreni privati (di proprietà o meno) utilizzandolo come ammendante, lavorato direttamente o presso impianti come compost. Gli uffici del Comune di Albenga si sono rapportati con quelli della Regione (ente che proprio pochi giorni fa ha deliberato nuove disposizioni in materia) e hanno chiarito alcuni punti che, fino ad oggi, non erano ben definiti riguardo alla possibilità di smaltire l’invenduto su terreni privati (di proprietà o meno) utilizzandolo come ammendante, lavorato direttamente o presso impianti come compost.

Secondo quanto precisano l’assessore all’Agricoltura Silvia Pelosi e il vicesindaco Alberto Passino, “già durante il tavolo verde tenutosi in videoconferenza lo scorso 24 marzo abbiamo proposto la possibilità di considerare l’invenduto un NON rifiuto. In queste settimane era già pervenuto il parere positivo della Provincia, oggi, dopo aver ricevuto il conforto a tal proposito da parte della Regione, possiamo dire che questa possibilità può essere perseguita. In questo modo, la stesura dell’invenduto o il suo compostaggio viene considerata come una lavorazione agricola e può avvenire sui propri terreni o di terzi”.
“Naturalmente questa è una prima misura e siamo ancora in fase di confronto con la Regione per riuscire a offrire agli agricoltori ulteriori possibilità che vadano incontro alle loro esigenze” aggiungono Pelosi e Passino: “Come Comune siamo anche pronti a mettere a disposizione un’area di nostra proprietà dove poter conferire il prodotto invenduto, attivando la procedura di deposito temporaneo, qualora la Regione ci dia delle garanzie circa la sostenibilità del operazione”.