DL Cura Italia, sindacati: “insufficienti le risorse per i 500mila collaboratori dello sport”

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Genova / Roma \ Le risorse stanziate per i collaboratori sportivi confermate in fase di conversione in Legge del Decreto Cura Italia, “pur rappresentando un primo importante segnale di attenzione ad una categoria fino ad oggi invisibile, sono assolutamente insufficienti perché riusciranno a sostenere solo 83.000 collaboratori su una platea di oltre 500.000”. È quanto condiviso in un comunicato unitario dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom.

“Parliamo di un settore, quello degli impianti e delle attività sportive e motorie – recita il comunicato stampa congiunto – fra i più colpiti dalla crisi dovuta all’emergenza Coronavirus e che attende da tempo una modifica della legislazione che riconosca a tutti i lavoratori dello sport (dagli istruttori, ai preparatori, ai manutentori e al personale amministrativo) pieni diritti e tutele, eliminando distinzioni strumentali, discriminazioni, oggi ancora più inaccettabili”.

I sindacati sollecitano “il Ministro dello Sport e le Istituzioni ad intervenire, anche aprendo un’interlocuzione con il sindacato, in considerazione delle necessarie misure che si dovranno prevedere per la ripartenza e il rilancio di un settore fondamentale per la sua funzione sociale, per la salute e il benessere dei tanti adulti e ragazzi che frequentano palestre, piscine, circoli, e che ricordiamo, rappresenta il 4% del PIL nazionale”.

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