Sanità Liguria, vicepresidente Viale: “Pd oggi distratto, su Dpc farmaci salvavita guardano dito e non la luna”

Sonia Viale

Savona / Genova. “Evidentemente il Pd oggi era distratto perché il rendiconto generale della Regione Liguria per l’esercizio finanziario 2018 è stato parificato dalla Corte dei Conti. L’unica osservazione di rilievo ha riguardato l’operazione di cartolarizzazione dei beni Asl in capo ad Arte fatta proprio da Rossetti e dal gruppo Pd quando governavano loro”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale risponde alle critiche del Partito Democratico a seguito del giudizio di parifica espresso oggi dalla Corte dei Conti sul rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2018.

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“Secondo il Pd – aggiunge Viale – il disavanzo della sanità non sarebbe stato ridotto. È un dato certificato agli atti che il disavanzo sia stato ridotto a 51 milioni di euro nel 2018 rispetto ai 98 milioni di euro ereditati dalla loro amministrazione. Questo senza chiudere ospedali e, anzi, mantenendo i servizi e riorganizzando le strutture, nonostante una crisi nazionale legata alla carenza di medici specializzati che loro, negli anni di governo nazionale non hanno mai affrontato. Per loro la riduzione del disavanzo significherebbe una sanità fuori controllo? Non sono credibili”. Sulla distribuzione per conto dei farmaci salvavita nelle farmacie territoriali, l’assessore Viale aggiunge: “Evidentemente il Pd, frequentando solo salotti, non parla con chi ha bisogno di questi farmaci e che, prima dell’introduzione della nostra riforma, era costretto ad andare nelle farmacie ospedaliere, aperte solo alcuni giorni della settimana per alcune ore al giorno. Oggi queste persone, soprattutto chi abita nell’entroterra, può andare nella farmacia sotto casa, risparmiando tempo e denaro. Come al solito il Pd guarda il dito e non la luna: il dito è una valutazione della Procura della Corte dei Conti che ritiene inattendibile uno studio non di Alisa ma dell’Università degli Studi di Genova, la luna è un bisogno reale di famiglie e persone fragili che assumono costantemente farmaci salvavita”. In merito alla mobilità passiva “abbiamo già ribadito in diverse occasioni che tra il 2016 e il 2017 e soprattutto lo scorso anno (dati non ancora certificati) – conclude Viale – si è registrata un’inversione di rotta, con un calo in particolare nelle aree osteoarticolare, cardiovascolare e neurologico in cui il fenomeno era più rilevante”.

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