Valerio Bacigalupo, Vado Ligure e la tragedia di Superga

Vado Ligure / Torino. Nel settantesimo anniversario della tragedia, il Comune di Vado Ligure vuole ricordare uno dei suoi più illustri cittadini attraverso la mostra “Io, Valerio. Il mio tempo” Frammenti per Valerio Bacigalupo e il Grande Torino – Storia, Sacrificio, Guerra, Vittoria. La mostra inaugurerà sabato 18 maggio nella prestigiosa sede di Villa Groppallo. Racconterà la storia prima di tutto di un Uomo, poi quella di un Campione e infine quella di una Leggenda scolpita nella memoria collettiva dell’intera Nazione. Il 4 maggio 1949 lo schianto di un aereo sulla collina di Superga segnò nel modo più tragico la fine del Grande Torino; una squadra di calcio che era già nella storia, e che divenne leggenda. Diciotto ragazzi nel fiore degli anni, simbolo e scommessa di rinascita dell’Italia intera dopo la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale, e ancora allenatori, dirigenti, giornalisti – e i quattro membri dell’equipaggio. Tra le tante vite spezzate per sempre vi era il vadese Valerio Bacigalupo, portiere di quella mitica formazione e della nazionale italiana.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

Parallelamente al lavoro di ricerca e progettazione della mostra, dicono gli organizzatori, “daremo spazio all’intera comunità con l’obiettivo di presentare quante più testimonianze possibili, raccogliendo anche memorie personali o familiari che solitamente non entrano nella storia “ufficiale”. Ogni contributo, ogni ricordo materiale o immateriale diventa quindi importante per ricostruire una memoria che è di tutti e fatta da tutti. Articoli, fotografie, aneddoti, cartoline, ritagli, testimonianze e racconti da registrare, magari tramandati di generazione in generazione, conservati da sportivi, colleghi di lavoro, amici, vicini di casa, avversari, abitanti della vecchia Vado, col campo delle Traversine ora scomparso e gli stabilimenti balneari gomito a gomito con quelli industriali, conoscenti, vecchi compagni, appassionati… Ogni frammento è prezioso e merita di essere conosciuto”.