Savona / Genova. Il ministero delle Politiche agricole e forestali ha comunicato il raggiungimento degli obiettivi di spesa da parte della Regione Liguria, fissati a 62,8 milioni di euro, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. L’assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai, ha annunciato l’intenzione di «pagare entro fine anno ulteriori 5 milioni di euro».
Dei quasi 65 milioni di euro spesi, 34 milioni riguardano gli investimenti in agricoltura e forestazione, 15 milioni le misure di superficie (agroambiente, indennità compensativa, agricoltura biologica), 4 milioni per l’insediamento di giovani agricoltori, 2 milioni di euro a favore dei cinque Gruppi di azione locale (Gal).
«Il raggiungimento della soglia di spesa prevista al terzo anno è una buona notizia, perché scongiura il rischio di un disimpegno di quelle stesse risorse da parte dell’Unione europea – commenta Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria. – Un merito che va prevalentemente riconosciuto alla struttura tecnica, all’ autorità di gestione e agli uffici della Regione, che hanno profuso grande impegno affinché tale condizione si realizzasse. Merito cha va dato anche alle imprese che hanno investito, spesso, in una condizione di incertezza e tempi contratti, a causa anche di inefficienze e procedure burocratiche spesso eccessive e ridondanti».
«Non va però abbassata la guardia – sottolinea il presidente regioale Cia – I problemi, infatti, non sono risolti: restano sul tavolo tutte le difficoltà dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), cosi come i problemi della struttura tecnica regionale, che ha certamente sviluppato una gran mole di lavoro per consentire la liquidazione delle risorse, ma non è stata in grado di rilasciare le “autorizzazioni” necessarie al conseguimento della spesa 2019, la cui dimensione non sarà certo meno importante ed impegnativa di quella prevista per l’anno in corso».
«Una condizione di rischio – mette in guardia Alberto – che va affrontata subito con altrettanto impegno, per evitare che le preoccupazioni alle quali siamo appena sfuggiti si ripropongano a fine 2019. È necessario quindi mantenere viva l’attenzione per attivare, da subito, gli iter necessari al rilascio dei nulla osta nel più breve tempo possibile, soddisfacendo le domande presentate a inizio 2018 e oggi ancora inevase, e favorire la messa in moto di un circuito virtuoso di spesa che permetta alle aziende di investire e alla struttura regionale di operare con la dovuta tranquillità».