Liguria, Centenario Prima Guerra Mondiale: memorie di pietra e memorie di carta

Genova / Regione Liguria. Il Consiglio regionale ha curato la pubblicazione di due preziosi volumi: la mappa dei monumenti eretti nei Comuni liguri in memoria dei morti durante la Grande Guerra, e i fitti carteggi dei soldati al fronte con i familiari. Questa mattina nella sala Piombo del Consiglio regionale in via Fieschi 15, a Genova, sono stati presentati “Memorie di pietra” e “Memorie di carta”: i due volumi, pubblicati a cura del Consiglio regionale e stampati da Microart di Recco, rappresentano una preziosa e inedita testimonianza dei giovani, a volte giovanissimi, soldati liguri che persero la vita durante la Prima Guerra Mondiale.


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Nel primo volume viene ricostruita con precisione una mappa dei principali monumenti, eretti in tutti i 234 Comuni liguri, per ricordare nomi e cognomi di quanti parteciparono alla Grande Guerra e non fecero ritorno: queste “memorie di pietra” raccontano di oltre 118 mila liguri arruolati nel regio esercito: il numero complessivo delle vittime raggiunge quasi 13 mila unità. Il volume contiene una scheda, corredata di foto, di almeno un monumento eretto in ciascuno Comune.

Il secondo volume raccoglie le affettuose lettere inviate dal fronte a genitori, fratelli e sorelle, alle mogli o fidanzate.

“Memorie di pietra”, curato dall’Ufficio Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale che ha eseguito una ricerca certosina in tutti i Comuni della regione, è frutto anche della collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare di Genova e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ed è stato redatto da Graziano Mamone, dottore di ricerca e docente di Storia Contemporanea e Fonti del Territorio presso l’Università di Genova, Caterina Olcese Spingardi, docente universitario e storico dell’arte presso la Soprintendenza di Genova, e Chiara Masi, storico dell’arte presso la Soprintendenza del capoluogo ligure.

“Memorie di carta” è stato curato da Federico Croci, docente di storia, membro del comitato scientifico del Centro Internazionale di Studi sull’Emigrazione Italiana (CISEI), e componente del gruppo di ricerca dell’Archivio Ligure della Scrittura Popolare dell’Università degli studi  di Genova.

«“Memorie di pietra” – spiega il presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana – nasce con il proposito di riconsegnare all’attenzione della comunità ligure una pagina del proprio passato che la catastrofe del secondo conflitto mondiale fece scivolare nell’oblio. C’è stato dunque solo un tempo breve, immediatamente dopo la fine della Grande Guerra, in cui il lutto per i caduti ha potuto manifestarsi in tutta la sua drammatica genuinità come lutto di popolo, unito nel dolore dovuto alla perdita di un’intera generazione e in quegli anni nacque spontaneo il bisogno di dare evidenza pubblica a quel dolore attraverso migliaia di monumenti, per lo più modeste lapidi, con le quali ogni comunità ha riconosciuto come figli i propri caduti».

Il presidente ha aggiunto: «Si è voluto, dunque, recuperare questo sentimento misto di dolore, pietà, riconoscenza e di orgoglio tradotto in pietra. Questa chiave di lettura dell’evento bellico trova il suo necessario completamento nel volume “Memorie di carta”. La corrispondenza da e per il fronte, attraverso diari e memorie dei combattenti, vengono riproposti come frammenti di un unico racconto. A conclusione di un lavoro che ha abbracciato un arco temporale importante tra due legislature, spetta a me come presidente in carica presentare questa pubblicazione con la stesaa convinzione che ha animato chi mi ha preceduto». Piana ha quindi sottolineato la lucidità e la perseveranza con cui l’Ufficio di Gabinetto ha ideato, condotto e portato a termine il progetto. Il presidente ha sottolineato, inoltre, il grande tributo di sangue della Liguria, rispetto ad una popolazione non numerosa, alla Prima Guerra Mondiale. «I due volumi – ha concluso – saranno pubblicati sul sito della Regione e una copia verrà donata a tutti i Comuni e alle istituzioni che hanno partecipato alla ricerca».

Roberto Senigallia dell’Università degli studi di Genova ha sottolineato le circostanze in cui è maturata «l’eccellente idea di restituire in modo organico e accurato queste antiche memorie».

Caterina Olcese Spingardi della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha sottolineato: «Questi due volumi sono il frutto di un lungo lavoro di collaborazione con l’Ufficio di gabinetto del Consiglio regionale, in particolare Daniela Banfi e Cinzia Raviola, ed è il felicissimo risultato di un approccio multidisciplinare fra storici e storici dell’arte».