ANPCI, Piccoli comuni in subbuglio contro “le fusioni forzate” dei borghi

Pontinvrea non fusioni


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Parte oggi da Pontinvrea la battaglia dell’ANPCI, (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) guidata da Matteo Camiciottoli in Liguria, contro le fusioni forzate dei comuni sotto i 5000 abitanti.

«Il Governo targato PD – dichiara l’associazione – con il disegno di legge 3420 obbliga i piccoli comuni alle fusioni pena l’intervento della Regione per attuare la fusione. La battaglia del “no alle fusioni” non nasce per amore del no, ma per consapevolezza e conoscenza delle esigenze dei piccoli comuni – sostiene ANPCI – I piccoli municipi garantiscono servizi essenziali come scuolabus, pronto intervento su criticità come rotture di tubi dell’acquedotto o della fognatura e soprattutto tengono in vita l’entroterra montano».

«L’abbandono del territorio da parte dei comuni significherebbe non pulire più i letti dei fiumi e un esodo di persone dai monti verso la costa. Numericamente parlando i piccoli comuni incidono solo il 2,7% sul bilancio statale, ossia un’inezia in confronto degli sprechi dei grandi comuni. Il no alle fusioni e il sì ad altre forme associative solo su base volontarie culminerà nella grande manifestazione, organizzata dall’ANPCI, dei sindaci, assessori e consiglieri comunali il 12 marzo a Volterra», conclude l’associazione.