di Laura Sergi – Savona. Non avevamo avuto remore a rimarcare l’adrenalina che circolava nella Conferenza stampa dello scorso settembre, al foyer del teatro Chiabrera, per la presentazione della Stagione autunnale del Teatro dell’Opera Giocosa [NdR: vedi Corsara 26-9-2014, art. di Laura Sergi, Opera Giocosa di Savona: โNon abbandoniamo la barcaโ chiarisce Di Stefano]. Al posto di un’atmosfera di preoccupazione, alla quale eravamo soliti immergerci per le novitร – sempre negative – che giungevano dalle contribuzioni ministeriali, o al quadro desolante degli enti piรน vicini al nostro territorio che diminuivano o annullavano l’aiuto al nostro Teatro di Tradizione, ecco invece che in quell’occasione il clima era di tensione al massimo livello, e quel che di peggio si poteva temere, รจ accaduto.
Nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione di quest’oggi, mercoledรฌ 16 dicembre, Tito Gallacci, presidente dell’Ente dal 1978, ha rassegnato le dimissioni ed รจ stato nominato Presidente Onorario. La carica di presidente รจ stata assunta dal maestro (e direttore artistico) Giovanni Di Stefano.
Queste le parole consegnate alla stampa: “Il Teatro dell’Opera Giocosa, unico Teatro di Tradizione in Liguria, ha svolto con serietร e dedizione, fino ad oggi, un’attivitร artistica preziosa per l’arricchimento culturale della cittร di Savona e della regione. Le condizioni economiche di questo particolare momento storico mettono in seria difficoltร la vita dei teatri e delle istituzioni culturali, gettando nel vuoto il patrimonio musicale e la formazione delle future generazioni. Le mie dimissioni sono la risposta a chi avrebbe potuto, anche solo in parte, colmare questo vuoto; sono inoltre l’unica forma di protesta che mi รจ rimasta”. Un comunicato molto secco, che si ingentilisce solo negli auguri di buon lavoro al nuovo presidente.
L’epilogo lascia l’amaro in bocca ai melomani, e a tutti coloro che si occupano di cultura a 360 gradi, mentre la mente torna alla conferenza stampa settembrina, e alle domande che Gallacci si faceva a voce alta, sulle tabelle ministeriali che diminuivano le contribuzioni alla nostra realtร operistica, mentre alcune realtร raddoppiavano addirittura. ‘Per alcuni il motivo di generositร c’รจ…’, affermava allora Gallacci, citando il caso di Salerno e di Vincenzo De Luca, e le mille occasioni in cui, quest’ultimo, avrร avuto modo d’incontrarsi con i vertici governativi. ‘Ma – continuava ancora l’allora presidente -, in questo modo la nostra realtร operistica, punto di vanto nel nostro territorio, subisce un duro contraccolpo’.
E la conclusione, ora, รจ sotto gli occhi di tutti.
* nella foto in alto, un momento disteso in una conferenza stampa del 2014: al centro Gallacci, a destra il nuovo presidente, a sinistra l’assessore alla cultura Elisa Di Padova.