Opera Giocosa di Savona: “Non abbandoniamo la barca” chiarisce Di Stefano

di Laura Sergi – Si è svolta mercoledì al foyer del teatro Chiabrera la ©luigi ceratiLMC_5885_028conferenza stampa di presentazione della stagione lirica autunnale dell’Opera Giocosa. Al tavolo: il presidente Tito Gallacci, il direttore artistico Giovanni Di Stefano e, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, Ferdinando Molteni.

Prima di fare il punto sulla stagione estiva, che ha visto l’allestimento al Priamàr della ‘Tosca’ di Giacomo Puccini e della ‘Cenerentola’ di Gioachino Rossini, il presidente del nostro Teatro di Tradizione riassume al pubblico di appassionati melomani gli ultimi carteggi ricevuti dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, solo in apparenza positivi. Infatti, per accedere ai contributi, oggi viene richiesto di presentare piani triennali, il che in apparenza ‘parlerebbe’ di programmazione nel tempo, mentre invece nella sostanza i teatri debbono stilare un calendario degli spettacoli per i trentasei mesi a venire, ma l’accettazione del programma (con l’ok della Commissione qualitativa e poi quantitativa), non significherà che al contributo del primo anno facciano seguito i contributi per il secondo e il terzo anno. Nella pratica significherà impegnare il nome del teatro dell’Opera Giocosa in allestimenti importanti nel tempo, senza alcuna certezza del sostegno economico ministeriale. In questa situazione confusa, anche dal punto di vista strettamente burocratico, Gallacci ha richiesto un appuntamento con il Ministero stesso che si concretizzerà a ottobre. Il dubbio, si sfoga il presidente dell’Opera Giocosa, è se a questo punto convenga ancora rimanere Teatro di Tradizione (come da riconoscimento del novembre 2003), oppure sia preferibile ritornare sui propri passi.

‘Anche perché – è Gallacci che parla -, se è possibile parlare di un’estate lirica positiva, occorre anche soffermarsi su quella cinquantina di posti rimasti invenduti alla ‘Tosca’, che non hanno permesso di dichiarare il ‘tutto esaurito’. Il motivo è noto: nonostante il costo dei biglietti a Savona rimanga invariato da tempo, il momento di crisi porta alcune famiglie a non poter sopportare l’incidenza della spesa sul bilancio di un nucleo di 3-4 persone’. Fare qualche raffronto può servire per arrivare a capire come la situazione sia già al minimo consentito: per un biglietto alla Scala di Milano si parte da 250 euro, per Salisburgo 430, per Parma 90… Lo sconforto di Gallacci non ha limiti: ‘A fronte di tutto questo, la Regione invece riduce il suo contributo, stessa cosa fa la Fondazione De Mari, mentre la Banca Carige fa prima e non lo dà più’.

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L’intervento di Molteni, che è seguito, ha attribuito ai toni cupi di Gallacci quasi un valore scaramantico, puntualizzando che ‘il Comune di Savona la sua parte l’ha fatta. Negli ultimi tre anni al Teatro dell’Opera Giocosa sono stati versati 120 mila euro, quest’anno aumentati di 10 mila, a fronte di una diminuzione di 15 mila al programma del Teatro Chiabrera’.

‘Non abbandoniamo la barca’, chiarisce Di Stefano, cercando di riportare il sorriso ai presenti. La settimana scorsa è stato a Bari per la Prima de ‘Il Cappello di paglia di Firenze’, di Nino Rota, in quell’allestimento che tanto successo aveva avuto a Savona nel 2011, co-produzione del nostro Teatro di Tradizione. ‘Anche al Petruzzelli è stato un successo strepitoso – continua il maestro -, e grosso vanto è per noi poter dire che siamo tra gli artefici di questo spettacolo. Nessuno mette giù il telefono se chiamiamo qualificandoci come Opera Giocosa di Savona, e questo vuol dire molto!’. Sapere quanto siamo apprezzati fuori dai confini rende un po’ tutti pieni di orgoglio, ed è il momento quindi per illustrare i tre appuntamenti autunnali al Chiabrera: ‘Suor Angelica’ di Puccini del 10 ottobre (ore 18.30), ‘Il Segreto di Susanna’ di Ermanno Wolf-Ferrari il 17 ottobre (ore 21), e il ‘Falstaff’ di Giuseppe Verdi il 9 novembre (ore 15.15; nella foto Eleonora Buratto e Kiril Manolov).

In ultimo la parola è passata a Gustavo Malvezzi, che da 16 anni segue il ‘Progetto Scuole’ (iniziato 18 anni fa). Prima ha lavorato fianco a fianco con il regista Maurizio Sguotti, ora collaborerà con la responsabile dell’ufficio stampa Barbara Catellani. ‘Non c’è una ricetta per invogliare i ragazzi al melodramma – chiarisce subito -. Ma basta far presa su qualche giovane, che si diffonde presto il contagio…’.

* Nella foto (di © Luigi Cerati): un momento della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 24 settembre al foyer del teatro Chiabrera di Savona