Acquedotti, M5S: “con Iren acqua più ‘salata’ per tutta la provincia di Savona”

“Nei prossimi mesi i cittadini della Provincia di Savona subiranno acqua generica A1 00notevoli aumenti delle bollette dell’acqua, per colpa del Governo Renzi, che è riuscito in ciò che Berlusconi e Monti, grazie alla mobilitazione popolare, non avevano osato fare: privatizzare l’acqua per legge regalando gli acquedotti pubblici a società private, in  spregio al referendum del 2011, quando 26 milioni di cittadini si espressero per la gestione pubblica e senza profitto dell’acqua”.

“Il decreto SbloccaItalia prevede che il prossimo 30 settembre, gli acquedotti pubblici di più di 40 Comuni della Provincia di Savona vengano ceduti alla società multiservizi Iren che sicuramente aggiornerà le bollette alle sue tariffe, molto più elevate dei costi che sostengono oggi i cittadini serviti da un acquedotto pubblico”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle ligure, Andrea Melis.

“Per evitare questo disastro il MoVimento 5 Stelle ha depositato in Regione una mozione volta a mantenere una gestione diretta, pubblica e partecipata dell’acqua, sostenendo la proposta di legge di iniziativa popolare che ci auguriamo possa essere approvata a breve. In sintesi, chiediamo alla Regione di attivarsi immediatamente per riorganizzare il servizio idrico e permettere così ai sindaci di salvare i propri acquedotti comunali e salvaguardare le tasche dei cittadini”.

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“Stiamo contattando i sindaci dei comuni con un acquedotto pubblico per illustrare loro la nostra proposta che, grazie alla creazione di un consorzio, permetterebbe di mantenere una gestione pubblica degli acquedotti garantendo costi sostenibili e investimenti nelle infrastrutture senza che questi vengano scaricati sulle bollette dei cittadini”. “Il MoVimento 5 Stelle sostiene i sindaci che vogliono difendere un bene prezioso come l’acqua e li invita a far sentire la voce dei propri cittadini in Regione prima che sia troppo tardi”.

1 Commento

  1. “acquabenecomune” e tutti gli altri comitati per la tutela dell’acqua potabile si battono su questo tema già da decenni.
    Certe cose non si possono monopolizzare, nemmeno termini come onestà e legalità.

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