Pellerano (Liguria Ligura): “Dal 2001 si parla del restyling di Brignole e ancora non se ne vede la fine”

«Sono quasi 15 anni che si parla del restyling della stazione Brignole, da 8 lavori - brignole6quando il progetto era stato inserito tra le “opere strategiche di interesse nazionale” della Legge Obiettivo del 2001 varata dal governo Berlusconi. Oggi, tra ritardi e lungaggini infinite, la stazione genovese è ancora un cantiere aperto su cui non ci sono certezze sui tempi di ultimazione. E questo nonostante il pannello illustrativo dell’opera indichi la fine lavori a dicembre 2013. Anche altre stazioni erano state inserite nella lista di Grandi Stazioni per i lavori di rifacimento e hanno visto da tempo i lavori ultimati. Un esempio su tutti: Roma Termini. Viaggiando in treno per l’Italia ci si rende conto che anche sotto questo profilo negli ultimi 10 anni la Liguria è rimasta indietroU. Così interviene Lorenzo Pellerano, capogruppo e candidato in Regione Liguria per la Lista Civica Liguria Libera, sul tema dei ritardi delle infrastrutture ferroviarie in Liguria.


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«La stazione Brignole – prosegue – rappresenta forse il più macroscopico esempio della fallimentare gestione dei progetti infrastrutturali che riguardano il capoluogo ligure, anche se, purtroppo, è solo una delle tante incompiute della nostra regione. Ricordo che solo un anno fa la Liguria si è trovata tagliata in due dopo la frana di Andora, con un convoglio ferroviario sospeso sul mare. Per mesi i pendolari sono stati costretti a salire e scendere da bus sostitutivi. E pensare che l’ultimazione del raddoppio ferroviario nella tratta Finale-Andora, in origine previsto per il 2020, avrebbe risolto tutti, o quasi, i problemi dell’attuale isolamento del Ponente Ligure».

«A Genova – dice Pellerano – i lavori del nodo ferroviario, che dovrebbero consentire la separazione del traffico merci da quello dei passeggeri, si sarebbero dovuti completare, secondo le stime iniziali di Rfi – Rete ferroviaria italiana, nel 2016. Ora si parla già di fine 2017. Per l’opera è stato previsto un investimento complessivo di circa 620 milioni di euro. Il riassetto del nodo ferroviario genovese consentirà, una volta ultimato, di realizzare un sistema di trasporto “metropolitano” su ferro da Voltri a Brignole più efficiente e veloce. Inoltre, alleggerirà il traffico cittadino su rotaia ricadute positive per i pendolari. Nel frattempo i pendolari attendono da decenni il tunnel di collegamento tra stazione Principe e la fermata della metro e la Liguria spicca come fanalino di coda in materia di parcheggi di interscambio╗.

«Sono migliaia i liguri che ogni giorno prendono il treno all’alba per raggiungere, per esempio, Milano dove lavorano. E centinaia i liguri che ogni giorno partono dall’estremo Levante e dal Ponente ligure per venire nel capoluogo a lavorare e a studiare. A causa di una rete ferroviaria inadeguata, dei ritardi cronici sulle linee e degli aumenti costanti sul prezzo degli abbonamenti – per i pendolari della tratta Genova Milano la spesa annuale di viaggio assorbe circa una mensilità; peraltro, fatto assai grave, la Regione Liguria si è dimostrata totalmente insensibile alla loro richiesta di poter pagare a rate gli abbonamenti annuali – la vita di chi deve spostarsi ogni giorno in treno è un incubo quotidiano. Troppo poco si è fatto in questi anni per la qualità del servizio fornito, a caro prezzo, da Trenitalia. Come Liguria Libera pensiamo che si debba far valere la voce dei pendolari liguri, in primis aggiornando e facendo rispettare il contratto di servizio con Trenitalia perché detti precisi paletti per esempio sulla pulizia dei treni, sulla puntualità, sulla garanzia del servizio anche quando cadono pochi fiocchi di neve, ma non solo. Per sollecitare un cambio di marcia su quelli che sono i disagi che ogni giorno i pendolari liguri si trovano a dover affrontare proponiamo di riunire l’ultima seduta del consiglio regionale, in programma la prossima settimana, proprio all’interno della stazione Brignole. Se la giunta regionale nel 2013 si è riunita nella trasferta di Rondanina, pensiamo non ci possano essere ostacoli a convocare una seduta a qualche centinaio di metri di distanza da via Fieschi, in uno dei luoghi rappresentativi dei disagi vissuti quotidianamente dai pendolari liguri».