Antisemitismo e odio razziale: ad Alassio gli studenti dell’Alberghiero incontrano Isacco Levi

Nell’ambito delle iniziative culturali finalizzate alla promozione della 3 - Isacco Levi - Alberghieroconvivenza civile,  a seguito dei fatti terroristici accaduti a Parigi che hanno colpito la redazione di Charlie Ebdo e il supermercato kosher di Porte de Vincennes, l’Istituto Alberghiero  Francesco Maria Giancardi di Alassio ha invitato a parlare con gli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^.Isacco Levi, unico sopravvissuto allo sterminio nazi-fascista di una famiglia di 14 ebrei.
Temi del colloquio con i giovani dell’alberghiero, l’antisemitismo e l’odio razziale con particolare riferimento alle libertà negate, ad un excursus sui campi di concentramento e sulle limitazioni di satira, in particolare su quelle contro la rivista Charlie Ebdo. Isacco Levi ha voluto sottolineare nel suo intervento come: “seppur vittima dell’odio razziale, non amo che Dio sia preso in giro e penso che ogni persona deve dedicare invece tutte le proprie energie a studiare e a crearsi una professione”.
«Ragazzo di prima ginnasio, fu allontanato da scuola in quanto “non ariano”, parola che per lui adolescente non aveva nessun significato, ma che avrebbe purtroppo capito più tardi e a sue spese», riassume l’incontro una nota dell’Alberghiero: «L’emozione era tangibile soprattutto quando ha raccontato i particolari della vita e della morte dei suoi famigliari avvenuta ad Auschwitz e del delatore che li denunciò. Dopo un iniziale timore, gli studenti hanno preso coraggio e hanno posto domande sulla sua esperienza e sui sentimenti provati a seguito degli eventi così gravi che lo hanno coinvolto: l’uccisione di tutti i suoi familiari nel campo di sterminio di Auschwitz».
«Ha dunque apprezzato ed elogiato i ragazzi della scuola alberghiera, anche per l’ottimo pranzo preparato e servito da loro e per la scelta del percorso di studi facendoli riflettere che nulla deve essere dato per scontato. Alla nostra apprensione su cosa non potesse mangiare in quanto ebreo, ci ha prontamente risposto: “sono stato un partigiano e sono sopravvissuto grazie agli aiuti della popolazione, mangiando ciò che mi veniva offerto senza rifiutare nulla”. L’integralismo, da qualunque parte provenga, non fa parte del suo stile di vita. Tutto ciò che ha è un dono ricevuto. Con i suoi 90 anni compiuti ha risposto a tutte le nostre curiosità senza stancarsi, ha scritto le dediche sui suoi libri, pronto a testimoniare, a spiegare e commentare i fatti di oggi visti anche attraverso la sua tragica esperienza di ieri. Grazie, Isacco!».