Albenga, Mesiano: “basta esternazioni sul fatto che ad Albenga non esista un Teatro, abbiamo salvato l’Ambra”

L’Associazione Culturale Teatro Ingaunia, ente gestore ed affittuario del Ambra pubblicoTeatro Ambra di Albenga che due anni fa ha rischiato la chiusura definitiva, esortata solo dall’intervento finanziario della Teatro Ingaunia di cui l’Attore Mario Mesiano è Presidente e Direttore Artistico, «non ci sta alle continue esternazioni sul fatto che ad Albenga non esista un Teatro».

«Fino a due anni e mezzo fa – spiega Mesiano – sembrava che la città intera fosse preoccupatissima al salvataggio del Teatro Ambra di Albenga, fino ad allora ritenuta sala storica e luogo di eventi culturali importanti che Albenga non doveva assolutamente perdere. Dopo il nostro intervento che ne ha scongiurato la chiusura è con enorme rammarico ed amarezza che leggiamo di persone o associazioni che continuano periodicamente a lamentare l’assenza di un Teatro ad Albenga. Solo oggi un noto quotidiano locale riportava la notizia di una città (Albenga) che pur non avendo un Teatro possiede un bel sipario storico restaurato».

«Leggiamo commenti su Social Network in cui si spera di avere presto un Teatro ad Albenga. Libretti promozionali di eventi teatrali che si svolgono nel Teatro Ambra stesso in cui, però, ci si lamenta che ad Albenga manchi un Teatro. Commenti da bar in cui si asserisce che il Teatro Ambra sia “finito nelle mani sbagliate”(!?!?). Siamo sorpresi e perplessi quando sentiamo parlare dell’eventuale ristrutturazione ed apertura del Cinema Astor come la risoluzione al problema Teatro ad Albenga, senza contare che la sala dell’Astor, con i suoi 160 posti finali, avrebbe una capienza di solo un terzo rispetto al già aperto e vivo Teatro Ambra per non parlare di quanto è già costato e quanto ancora costerà alle tasche dei contribuenti (1.075.000 euro già spesi ed un altro milione da spendere).
Alla luce di quanto ci tocca sentire tutti i giorni, da persone che dovrebbero avere a cuore, e quindi sostenere, un luogo di cultura, incontro e rappresentazioni teatrali di ogni genere, ci chiediamo se tutti i nostri sforzi, il nostro impegno (non retribuito), la nostra passione atta solo ed esclusivamente a mantenere aperto un Teatro che sino a due anni fa avrebbe dovuto chiudere il sipario per sempre, non sia cosa vana».

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Non vorremmo che questa continua mancanza di considerazione degli sforzi profusi (gratuitamente) dai soci della Teatro ingaunia portasse ad un disinnamoramento del lavoro svolto con conseguente perdita del Teatro stesso.
E a quel punto che ne sarebbe di eventi dello spessore di Su la testa, Ottobre De Andrè, la nostra rassegna teatrale AlbengAteatro, quella della Kronoteatro, del premio Fionda di legno, dell’Albingaunum, dei concerti, delle fanfare, delle programmazioni per i ragazzi e per le scuole? Eventi che, non dimentichiamolo, non scendono mai sotto alle 300 presenze minime e non avrebbero altrimenti un luogo dove essere messe in opera.
 Nei due anni in cui abbiamo cominciato ad occuparci del Teatro Ambra molte migliorie sono state fatte e molte sono in progetto, così come la realizzazione dei camerini, la burocrazia ha i suoi tempi. 
Sostenere la Teatro Ingaunia e le sue iniziative significa sostenere un luogo utile alla città che senza il sostegno e la fiducia della gente, magari la stessa che un paio d’anni fa esorcizzava il rischio della chiusura, potrebbe realmente chiudere i battenti, ma questa volta per la non comprensione di chi un Teatro lo vuole e lo usa ma non si rende conto che c’è» conclude il presidente dell’Associazione Culturale Teatro Ingaunia, Mario Mesiano
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2 Commenti

  1. Bravo Mario lascia che parlino non possono sputarsi in faccia tra di loro per quello che hanno fatto o non (vedasi Astor)e allora cercano la solita confusione da bar.Continuate così. Un saluto

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