EWS7 Finale Ligure – Barel vince e commuove al rientro, Graves e Moseley sono i campioni EWS 2014

“È difficile descrivere l’emozione che sto provando in questo momento, EWS7tornare in gara dopo un infortunio del genere è stato incredibile e questo weekend mi ha trasmesso un’energia pazzesca. Vorrei dire a tutti di non mollare mai e di inseguire i propri sogni”. Le parole di Fabien Barel sul palco di Finale Ligure hanno emozionato tutti i presenti in piazza, che hanno applaudito a lungo il vincitore di questa tappa conclusiva della Enduro World Series.
Il francese del Canyon Factory Enduro Team ha stupito tutti, salendo sul gradino più alto del podio dopo mesi di stop per un delicato infortunio alla schiena, subìto nella gara di apertura della stagione in Cile. Con un capolavoro di tattica e tecnica sulle ultime due prove speciali, Barel si è rivelato imbattibile per gli avversari. Ecco il racconto delle ultime fasi di gara.
Fabien sulla PS5 si lascia subito alle spalle Justin Leov (Trek Factory Racing) per un decimo e Joe Barnes (Canyon Factory Enduro Team ) a 2”72. Clementz (Cannondale Overmountain) è quarto a 2”72, seguito da Alex Lupato (Lapierre – FRM Factory Racing), splendido quinto a 2”78. Il campione italiano recupera così un paio di posizioni nella overall, che lo vede adesso ventesimo.
Barel torna al comando davanti a Rude per 5”85, che a sua volta supera Barelli (Giant Factory Off Road), ora terzo a 6”42. La gara si deciderà quindi sulla lunghissima PS6 di 8,5 km, l’ultima fatica dell’anno per i rider.
Tensione alle stelle per la gara femminile, con il campionato che si assegnerà negli ultimi metri di prova speciale. E’ ancora Anne Caroline Chausson la più veloce, ma Tracy Moseley (Treck Factory Racing) non molla ed è a solo mezzo secondo. Cecile Ravanel (Gt Pulse Session) è terza, ad un solo decimo dalla Moseley, che vede così il titolo sempre più vicino. Ad una PS dal termine l’inglese dovrà gestire il vantaggio di circa 15” sulla Ravanel, dalla quale dipende l’esito del campionato.
Si passa alla PS6 Damien Oton (Devinci Alltricks) chiude la stagione in bellezza, aggiudicandosi l’ultima speciale, con Barnes secondo a 4”70 e Leov terzo a 4”83. Jared Graves (Yeti Fox) controlla dalla quarta posizione, amministrando il vantaggio che gli consente di essere il campione EWS 2014. Clementz chiude quinto, seguito da Barel, che va a prendersi la vittoria assoluta. Sul podio finale salgono Graves ed Oton, seguiti da Clementz, Barelli, Nicolai (Rocky Mountain – Urge Bp Team), Leov, Barnes, Lau (Cube Action) e Bailly-Maitre (Bmc Enduro Racing Team). Impressionante la dimostrazione di forza dei francesi, che piazzano ben sette atleti nella top ten. Il migliore degli italiani è Alex Lupato, che proprio nel finale supera Davide Sottocornola (Rocky Mountain – Cicobikes Dsb). I rider di casa alla fine chiudono in ventesima e venticinquesima posizione assoluta.
Pathos alle stelle per l’epilogo della sfida Moseley-Chausson, con la francese che è la più veloce anche sull’ultimo trail, ma all’inglese basta il secondo posto per conquistare la sua seconda Endduro World Series. Cecile Ravanel chiude terza, sia in PS che in classifica generale, senza riuscire ad inserirsi tra le due duellanti di testa. La vittoria di Anne Caroline Chausson è strabiliante, ma allo stesso tempo amara, perché non permette alla rider Ibis di andare oltre il secondo posto in campionato. Laura Rossin (Devinci – Dream Team) si conferma la migliore italiana, davanti a Valentina Macheda (Ibis – Life Cycle) e Chiara Pastore (SantaCruz – Cicobikes Dsb).
Finale Ligure ha incoronato per il secondo anno consecutivo i vincitori della Enduro World Series, Jared Graves e Tracy Moseley, mentre i titoli Master e Junior sono andati allo sloveno Primoz Stancar ed al francese Sebastien Claquin. La EWS 2014 non poteva chiudersi meglio, con un weekend di sole che ha regalato gli ultimi sprazzi d’estate al popolo dell’enduro. Immancabili il bagno ed il relax in spiaggia dopo l’arrivo, nell’atmosfera magica che si può vivere solo in questo angolo di Liguria. Finale saluta la EWS e dà l’appuntamento per il prossimo anno, quando verrà scritta un’altra importante pagina di storia della mountain bike.
* Foto di © Pietro Baraggi