LA NONNA DEL CORSARO NERO – Intervista a Camilla Vio, verde speranza per i giovani ingauni

di Sandra Berriolo – (Albenga). Camilla Vio (Consigliera Delegata alle Camilla Vio SB01politiche giovanili). Ventun anni e non li dimostra. Di cervello, intendo. Di fisico sì, eccome, ma parla come se avesse mangiato pane e politica da bambina. Anzi, politica sociale. «Sì, mi son sempre interessata di aggregazione, son stata rappresentante d’Istituto, ho lavorato al Giornalino scolastico. E devo ringraziare tanto le mie insegnanti Sandra Perata e Rosa Daros che hanno sostenuto la mia energia e l’hanno saputa indirizzare, permettendomi di esprimerla. Siamo legate ancora adesso».


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È la più giovane in assoluto che sia mai entrata in Consiglio comunale e per di più è femmina, una bella impresa: «Sì, l’impegno sarà grande e me ne sono resa conto ancor più ieri sera al primo Consiglio. Ero molto emozionata e ho compreso totalmente tutta la responsabilità che mi aspetta ma anche l’occasione unica che ho avuto. Ho pensato che ero in un luogo storico per la vita di Albenga e mi son sentita al posto giusto. Mi si è raddoppiato l’entusiasmo e la voglia di fare».

E di entusiasmo sembra veramente che ne abbia da vendere. Precisa e puntuale nelle sue argomentazioni sembra un po’ una prima della classe, sì, ma inconsapevole di esserlo; quindi quella che passa i compiti. Si definisce: «determinata e con la voglia di impegnarsi ma anche di far sentire la mia voce; se credo in una cosa, in una posizione, batto tanto fino a far ragionare l’altra persona, a fare in modo che mi comprenda».

Un bel caratterino, cosa ne dicono gli altri e le tue sorelle in particolare? «Dicono che voglio avere sotto controllo le cose e gestirle a modo mio. Tendo a dire quello che penso, quindi potrei risultare poco simpatica in qualche occasione. Le mie sorelle hanno caratteri diversi dal mio; sono state da subito felici di questa mia impresa nonostante mi continuassero a chiedere se ero proprio sicura di volermi lanciare. Però sanno che mi dedico e son sicure del mio impegno. La mia famiglia mi ha sostenuto molto moralmente in questa esperienza».

Hai una famiglia molto impegnata, riuscite anche a parlare? «Da loro ho imparato che il confronto è importante per non creare muri tra le persone. Mia mamma non ha mai voluto la tv in sala da pranzo, per noi la tavola è dedicata alla famiglia: si condividono il cibo e i pensieri, guardandosi negli occhi e tutti hanno la possibilità di dire la propria opinione. Il confronto e il dialogo aiutano a ragionare in modo da non argomentare solo con delle polemiche ma concretamente».

A proposito di tavola: ti piace cucinare, oltre che mangiare? «Sì molto, eredità delle donne di famiglia. Mi piace fare la pasta fatta in casa, perché son cresciuta vedendola fare. Farla ti consente di creare qualcosa per quelli cui vuoi bene e gioire se apprezzano di cuore. Poi mi riescono bene i dolci, in particolare il tiramisù e il plumcake che mi ha insegnato un amico».

E cosa leggi invece? «Prima leggevo più libri, adesso cerco di leggere di più i quotidiani, anche online, per essere aggiornata. Però a scuola ho imparato a essere critica, a cercar di capire se quello che si legge è da fonte originale o solo un copia e incolla; che non bisogna fermarsi alla prima opinione che ci viene data; che la vera informazione dovrebbe essere oggettiva».

La tua è la generazione dei social network. «In realtà mi son messa su Facebook solo all’inizio della campagna elettorale. Credo sia uno strumento importante se usato bene; dovrebbe servire a comunicare ma non argomenti intimi, da riservare a chi ti è più vicino, bensì argomenti di respiro sociale. La dipendenza da questi mezzi dipende da noi, da quanto e come li usiamo. Io continuerò, per farmi conoscere, per spiegare le mie idee e il mio impegno, per coinvolgere i ragazzi che vogliono capire».

La parola impegno la dici ogni tre secondi, non è che esageri? I ragazzi oggi si impegnano? «È vero la dico perché ci credo veramente di volermi impegnare ed è anche vero che molti ragazzi di Albenga sono poco interessati a ciò che succede intorno a loro -ad esempio alla politica, che invece lavora per il futuro- per distanza, per sfiducia. Ma sicuramente c’è anche dall’altra parte l’incapacità di interessarli. Io in campagna elettorale, nel mio piccolo, son riuscita a coinvolgere qualcuno; se ce l’ho fatta io a renderli un po’ più responsabili, chi ha più potere dovrebbe fare ancora di più. Ci sono ad Albenga molte associazioni e molte possono permettere ai giovani di accrescere la loro consapevolezza».

rubricasandrahome1Certo che hai le idee chiare! Ma non ti rilassi mai? «Sì certo! Mi piace il sole, mi piace fare lunghe camminate e mi piace scrivere. Un tempo scrivevo molto di quello che pensavo per poi rileggerlo a distanza di tempo e vedere la mia maturazione interiore».

Accidenti che spessore! Ma allora sei pronta per scrivere un libro! Ti piacerebbe? «Sì è uno dei miei sogni vedere un mio scritto pubblicato. Penso che tutti dovrebbero scrivere per raccontare quello in cui sono stati colpiti, per lasciare una testimonianza; è anche una forma di altruismo perché se è vero che in ogni scritto c’è qualcosa di autobiografico (il carattere, il pensiero) è anche vero che dai al lettore la possibilità di un altro pensiero, un’altra visione rispetto alla sua. Questo serve come confronto ma spesso anche come conferma della posizione o del pensiero intimo del lettore, che in questo modo si sente meno solo, si sente compreso».

Tu mi fai paura… ma ce l’hai almeno un difetto? Per favore dimmi un difetto! «Sono gelosa delle mie cose e guai se me le spostano!».

* Nella foto (SB): un riassunto del suo colore preferito: occhi verdi, abito e borsa verde, acqua e menta

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

** Per leggere le interviste “inusuali” ai 6 candidati Sindaco ad Albenga de La Nonna del Corsaro Nero, clicca qui.

4 Commenti

  1. Non è un difetto Camilla è un pregio…da li si vede che se tieni a qualcosa sei disposta a lottare ♡

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