Dalla Riviera alla Laguna: visita a Casa Andrich all’Isola di Torcello

di Claudio Almanzi –  La casa-museo dell’ artista Lucio Andrich, nella 7 Claudio Almanzi - Casa Andrichlaguna veneziana, sull’isola di Torcello, inaugurata nei giorni scorsi, è immersa in diecimila metri quadrati di terra affacciati sulla Palude della Rosa in un luogo davvero incantato. Lontano dai rumori, in mezzo alla natura, circondati da uccelli canori e da turisti più riservati e discreti rispetto a quelli che abitualmente girano sul Canal Grande, si ha l’occasione di visitare una mostra che ospita quadri, oggetti preziosi, mattonelle, decori, ceramiche e sete di Lucio Andrich. Uno spazio dedicato all’arte caparbiamente voluto da Paolo Andrich, nipote dell’artista e grande appassionato d’arte che ha voluto realizzare la casa-museo dedicata a Lucio dedicandosi insieme all’ attività agricola.


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“È una terra fertile- dice Paolo Andrich- che produce carciofi, le famose castraure ed anche varie verdure e frutta che coltivo insieme a tante piante aromatiche”. Più che un orto è un giardino, di essenze e di sapori nell’isola più riservata e veneziana, quella di Torcello a ridosso della Palude della Rosa che recentemente ha anche accolto grandi colonie di fenicotteri, a testimonianza di un equilibrio ambientale tra ecosistema e biodiversità perfetto.

Nella casa a Torcello ha abitato a lungo Lucio Andrich, sommo docente ed insegnante di mosaico, noto pittore, valente scultore ed eccellente artigiano vetraio. Dopo la sua morte tutti i suoi lavori sono stati archiviati dal nipote che ha deciso di stabilirsi a Torcello per tenere vivo il ricordo del grande artista che è sempre vissuto tra Agordo e Venezia. Incastonati nell’abitazione ci sono oltre ai quadri, pietre, oggetti preziosi, mattonelle, ceramiche e decori, persino sete che la moglie di Lucio, la signora Clementina, ricamava seguendo i disegni del marito.

Lucio Andrich (Agordo 1927-Venezia 2003) iniziò giovanissimo l’attività artistica, partecipando con successo ad importanti mostre nazionali. Si diplomò in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e dagli anni Sessanta insegnò Figura Disegnata presso il Liceo Artistico di Venezia, dove ricoprì per molti anni l’incarico di vicepreside. Alla fine degli anni Sessanta si trasferì a Torcello. Furono anni di grande ispirazione ed impegno artistico, non solo nella pittura, manche nella grafica, nell’incisione, nell’arte tessile e nella produzione di ceramiche e di opere vitree.

Andrich non era un divo, ma amava profondamente l’arte e desiderava insegnarla agli altri. Grazie a Paolo Andrich che ha voluto riaprire al pubblico la casa dello zio artista è possibile così ammirare le opere dell’artsita: “Questo 6 Claudio Almanzi - Casa Andrichluogo- conclude Paolo Andrich- è il posto più bello del mondo. Ho scelto di fare l’imprenditore agricolo seguendo i ritmi della natura nello stesso luogo dove lo zio ha tratto ispirazione accumulando negli anni una collezione di arte moderna. Espongo dove lui visse da Maestro facendo anche il contadino per passione, mentre io ora lo faccio per mestiere. In passato abbiamo trasferito le opere nella Torre Massimiliana di Sant’Erasmo e altrove per rassegne, ora invece abbiamo pensato che fosse meglio mostrarle dove lui le creò”. Una offerta artistica e culturale quasi unica nel suo genere, ospitata presso una azienda agricola che ha saputo coniugare perfettamente il binomio Arte ed Agricoltura.