Albenga: iniziati i lavori di analisi e studio dei fondali dell’isola Gallinara

Sono iniziati lunedì i lavori congiunti della Guardia Costiera e della SommozzatoriSoprintendenza per i beni archeologici della Liguria finalizzati all’analisi e allo studio dei fondali adiacenti all’isola Gallinara. Lo studio, oltre che essere finalizzato a verificare lo stato dei luoghi dal punto di vista ambientale e di sicurezza [alto il rischio di rinvenimento di ordigni bellici inesplosi], ha l’obbiettivo di aggiornare le conoscenze in tema di distribuzione dei rinvenimenti archeologici.


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L’isola Gallinara, infatti, fin dall’età arcaica, ha svolto la preziosa funzione di ridosso naturale alla navigazione di cabotaggio nel mar Ligure di ponente. Ne sono prova i numerosi ritrovamenti documentati nel tempo e riconducibili a diverse epoche storiche.

A nord e nord est dell’isola, oltre al noto relitto delle ardesie, numerosi reperti, anfore e ceramica sono riconducibili all’età tardo repubblicana e primo imperiale. Ad est, sul prolungamento di punta Sciusciaù, sono state recuperate nel tempo ancore in piombo e numerose anfore, tra cui alcune di provenienza betica. Non sono mancati ulteriori e svariati rinvenimenti anche nel quadrante ovest, che testimoniano l’assidua frequentazione della rada dell’isola Gallinara lungo tutto il corso della storia.

L’attività di studio e di aggiornamento delle conoscenze sullo stato dei fondali, pianificata congiuntamente dall’Ufficio circondariale marittimo di Alassio e dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria, ha lo scopo di elaborare ed aggiornare nuovi strumenti di tutela che permettano di coniugare una più efficace azione di salvaguardia con una corretta valorizzazione turistico culturale.

I rilievi subacquei, condotti congiuntamente dal V nucleo sub di Genova della Guardia Costiera, già noto per l’instancabile impegno in teatri come la Costa Concordia e l’emergenza migranti nel canale di Sicilia, e da personale della Soprintendenza stanno procedendo in modo spedito ed efficace, anche grazie alle idonee condizioni meteo marine e di trasparenza della colonna d’acqua.

I risultati prodotti dal team ispettivo, composto da otto sub coordinati dal Tenente di Vascello Angelo Doria e dal Dott. Luca Trigona, consentiranno alla Capitaneria di Alassio di studiare, con adeguata cognizione, azioni volte a tutelare l’ecosistema marino e la sicurezza. In tema di patrimonio archeologico, la Soprintendenza potrà aggiornare le conoscenze fino ad oggi note e studiare con la Guardia Costiera nuovi strumenti di tutela e di valorizzazione turistico culturali.