Albenga, successo per “L’uomo che non attraversava la strada” di Maurizio Pupi Bracali (con fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – Nella rassegna curata da Ingaunia Teatro per il studiorossello-34teatro Ambra di Albenga incontriamo anche un autore locale, Maurizio Pupi Bracali, più noto per la serie di gialli con protagonista l’ispettore amante del rock Calcagno, ma anche scrittore per il teatro: dopo “2 luglio 1637”, portato in scena da Giorgio Caprile e Pino Petruzzelli, e “Rosalina”, interpretato da Isabella Ferrari, ecco “L’uomo che non attraversava la strada”.


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A dargli voce e corpo Mario Mesiano, che si presenta in scena con un look da malato immaginario. La scena è un salotto con un cagnone di peluche sul divano. Il personaggio si presenta immediatamente: è uno che non attraversa mai la strada. Sia perché ha paura dei ciclisti, anche se non sono più quelli mitici dei suoi tempi, sia perché vicino a casa ha tutto. Tutto tranne una vita vera, come capiremo dai suoi racconti, preso com’è da ansie, fobie, e interminabili e inconcludenti discussioni.

L’uomo, senza nome, parla di tutto, politica, sport, sesso, storia familiari, tutto sempre solo sfiorato e mai vissuto in prima persona, dopo lo spettacolo molti spettatori commentano: conosco uno proprio così, come si diceva di Fantozzi e di altre maschere della commedia. Non mancano quelle descrizioni paesaggistiche che hanno fatto amare Bracali dai suoi lettori.

Mario Mesiano interpreta il personaggio con misura e partecipazione, senza mai strafare. Non lo rende ridicolo, ma riesce a renderlo umano e tutto sommato simpatico, regalandoci una bella prova di recitazione. Accanto a lui alcuni personaggi che fanno prendere vita ad alcuni pensieri: la spiritosa Sabrina Bonanato nei panni della moglie; il trombettista Nico Lo Bello, che oltreché suonare dal vivo alcuni classici della canzone, che sottolineano gli eventi narrati, dà voce alla coscienza del protagonista con aplomb anglosassone, e il vero figlio di Mario che dà al figlio del personaggio voce per un’unica, puntualissima, battuta.

Un lavoro, nonostante la profondità dei temi trattati, leggero, nel senso nobile del termine, e divertente; e infatti gli spettatori presenti si sono molto divertiti. Alla fine meritati applausi per l’autore e gli ottimi interpreti. Auspichiamo che lo spettacolo abbia molte repliche.