Lo strappo di Nucera. Una storia ricca di trappole e veleni

nucerascajoladi Mary Caridi– Ancora veleni in circolo che ad Albenga assumono ormai  la forma dello psicodramma e della telenovela, e che fa intuire di come sia stato violento lo strappo  tra una parte di Forza Italia e i suoi  vertici. All’ombra delle torri si è consumata una nuova tappa di quella infinita sequenza di “fatti e disfatti” che è iniziata dal momento stesso in cui le due fazioni “pro o contro” Schneck, hanno incrociato le lame della battaglia.

Si pensava che fosse finita con il ritiro di Roberto Schneck dalla competizione e che  finalmente il partito si fosse deciso a prendere atto che in campo avevano un candidato. Non uno qualunque, ma il vice presidente del partito provinciale, l’ex vice sindaco di Albenga che, per quanto potesse piacere o non piacere, rappresentava comunque il partito.

Il colpo di scena annunciato da Massimiliano Nucera, seppur fumoso nella stesura del messaggio, ci dice invece di uno scontro senza precedenti anche nel dopo Schneck.

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Appare evidente che il silenzio dei vertici dopo il ritiro di Schneck e la melina sull’assegnazione del simbolo di Forza Italia – che consente la legittimazione del candidato in pectore – sia stata vissuta dai sostenitori di Nucera come il segno di una possibile nuova “fregatura” da parte di Vaccarezza. Devono essere fischiate le orecchie al ricordo delle parole del presidente della provincia che aveva dichiarato: “se non c’è Schneck, allora tanto vale si candidi a sindaco la Guarnieri”.

Forse la zarina, in questi giorni ci ha fatto un pensierino e, complici le divisioni interne, deve aver pensato che se restava ferma gli altri avrebbero fatto il lavoro sporco al posto suo.

Ecco perché – a mio parere – Nucera ha anticipato tutti. Per non farsi fregare, ha rotto gli indugi e si è candidato a Sindaco, con l’appoggio di tre Liste giovani a sostegno, spiazzando tutti gli avversari e i finti amici.

Correrà senza simbolo di Forza Italia? Questo apparirebbe assolutamente originale, perché tra le fila dei suoi sostenitori c’è una fetta corposa del partito. Un vice presidente provinciale, un presidente di circolo “Forza Silvio” e altri esponenti di buon livello.

Dopo la forzatura di Nucera si aspettano le decisioni dei vertici che se non si pronunceranno e non affideranno il simbolo di Forza Italia, si renderanno responsabili dell’azzeramento del loro partito.

Chissà che dentro le chiuse stanze non sia proprio questa la strategia. Azzerare per ripartire.