Sfratti ed emergenza abitativa, Pcl: caso Riboldi primo di una lunga serie; nasce il Movimento per la Casa di Savona

Mercoledì 5 febbraio alcuni militanti del Partito Comunista dei Lavoratori sfratSavona e persone solidali hanno picchettato per resistere allo sfratto della famiglia Riboldi.


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«Con quel picchetto – spiega Cristian Briozzo, membro Comitato Centrale PCL – abbiamo voluto sensibilizzare e denunciare anche in provincia di Savona il dramma dell’emergenza abitativa e le conseguenze della crisi economia sulle persone comuni con le piaghe sociali della disoccupazione, della cassa integrazione, dei licenziamenti, delle difficoltà ad arrivare a fine mese e della povertà ed emarginazione dovuta all’immigrazione; condizioni a cui si aggiungono la distruzione dello stato sociale e la negazione di quelle briciole e delle garanzie minime per un’esistenza dignitosa a partire dalla casa».

Il Partito comunista dei Lavoratori con i suoi militanti vuole lanciare «un appello a tutte le organizzazioni, a tutte le persone che vivono il problema della precarietà o della privazione di una casa dignitosa e a tutti coloro che vogliono mobilitarsi per bloccare sfratti e sgomberi e cercare una soluzione al problema casa con l’autorganizzazione, con la resistenza e con l’occupazione dello sfitto e dell’abbandonato».

«La vittoria dell’aver ottenuto una proroga dello sfratto della famiglia, da sempre abbandonata e presa in giro dalle promesse e dallo scaricabarile di responsabilità portato avanti dal Comune di Alassio e altre istituzioni, è stato il primo grande passo. Non ci potrà intimorire la presenza di 15 agenti delle forze dell’ordine a garanzia delle pratiche di sfratto come è avvenuto nel caso di mercoledì ad Alassio; la volontà di cacciare una famiglia con padre disoccupato e madre gravemente malata è talmente forte da esser disposti a mandare un tal dispiegamento di forze dell’ordine per garantire che di fronte ad una volontà criminale come quella dello sfratto nessuno possa osare opporsi, ma così stavolta non è potuto essere»

«A poco servono le menzogne e i continui cambi di idea dei politici e degli amministratori locali, che invece di ammettere le loro responsabilità e di cercare una soluzione abitativa concreta propongono appartamenti in affitto lontani da Alassio a prezzi più alti di quelli che chi è sfrattato già non riesce a sostenere, una contribuzione una tantum a sostegno dell’affitto e una misera borsa di lavoro temporanea insufficiente anche solo a coprire l’affitto rimanente, minacciano lo smembramento della famiglia, lanciano finti bandi di assegnazione senza essere nemmeno in grado di individuare gli appartamenti di riferimento, mentendo sulle metrature degli appartamenti popolari per giustificare la volontà di non assegnarli alla sua famiglia come ad altre persone. Ma come la famiglia Riboldi ci sono almeno altri 40 nuclei familiari solo ad Alassio».

«Non potranno togliere ciò che spetta ad ogni persona, non potranno cacciare per strada famiglie, persone comuni e quant’altro senza dover far fronte a resistenze e senza dover fare i conti con le responsabilità politiche e amministrative di una totale assenza di politiche sociali ed abitative che possano anche solo provare ad arginare gli effetti di questa crisi economica. A questo proposito lanciamo un’assemblea aperta a tutti coloro che sono interessati a fronteggiare l’emergenza abitativa in chiave rivoluzionaria e autorganizzata dal basso, attraverso una lotta in grado di dare i suoi frutti come è stato per i grandi passi del Movimento per la Casa di Genova fino all’occupazione delle palazzine di Piazza Sauli e Via Pré. Grazie al contributo e alla collaborazione del Movimento per la Casa di Genova e sulla base di quella esperienza potremo espandere le pratiche di resistenza e occupazione anche in provincia di Savona».

L’assemblea per la costituzione di un Movimento per la Casa di Savona si terrà il 12 Febbraio alle ore 21 in Via Milano 25r presso la sede della sezione provinciale del PCL.

*”Abbandonato dalle Istituzioni”: in una video intervista Mario Riboldi racconta la sua storia