Per le elezioni regionali del 27 e 28 ottobre, diverse associazioni di cultura politica della Liguria hanno deciso di unirsi per esortare altre organizzazioni e i cittadini alla partecipazione al voto, “data l’eccezionalità della situazione nella regione”. Tra queste associazioni figurano “Le Radici e le Ali di Genova”, “Il Rosso non è il Nero” di Savona, “Circolo Pertini di Sarzana e La Spezia”, “Sanremo Insieme” e “Scuola e Costituzione Ligure”.
La decisione di andare a elezioni anticipate è stata presa a seguito di una significativa “questione morale” che ha portato all’arresto e alle dimissioni dei vertici del Porto e della Regione, nonché al patteggiamento della pena con il Tribunale. A questa situazione, dicono, si aggiunge la difficile condizione della Liguria, caratterizzata da un calo demografico in atto da tempo, marginalizzazione economica, sociale e infrastrutturale, e lo scadimento dei servizi essenziali come sanità, formazione, servizi sociali e trasporti.
In questo contesto, le associazioni ritengono che “l’indifferenza o l’assenza non siano opzioni accettabili, poiché le decisioni che verranno prese riguardano il futuro di tutti i cittadini e della regione stessa”. hanno quindi messo a fuoco alcuni temi che rirengono prioritari.
La prima questione da affrontare è il ripristino della legalità e della trasparenza, offuscate da un sistema di potere arrogante. Parallelamente, è necessario costruire una visione per il futuro della Liguria, superando l’isolamento della regione, rilanciando uno sviluppo sostenibile, frenando la fuga dei giovani, garantendo la sicurezza sul lavoro, supportando le fasce più fragili della popolazione e promuovendo l’inclusione sociale e territoriale. Il sostegno alle attività culturali, alla Scuola e all’Università è anch’esso fondamentale.
I Porti liguri devono essere gestiti da presidenti autonomi e autorevoli. Le Autorità di sistema devono poter definire i Piani Regolatori Portuali e assegnare le concessioni senza pressioni e interferenze esterne.
Le associazioni riconoscono che tali obiettivi non possono essere raggiunti in breve tempo, ma ritengono necessario dimostrare una chiara volontà di andare in quella direzione. Sono consapevoli che le risorse e le capacità dei Comuni e della Regione non sono sufficienti, e per questo esprimono anche la richiesta di una svolta a livello nazionale che metta al centro l’ambiente, la riconversione ecologica e una nuova politica industriale sostenibile.
La questione fondamentale, secondo le associazioni, è il rilancio della partecipazione democratica e popolare, affinché i cittadini non siano considerati sudditi ma si assumano la responsabilità delle scelte. Le reazioni di molti cittadini nei casi del rigassificatore di Savona Vado e di varie questioni aperte a Genova, come i depositi chimici e lo skymetro, testimoniano sia il tentativo di imporre scelte dall’alto sia l’importanza della mobilitazione dal basso.
In questo contesto, le associazioni indicano il voto per una Regione alternativa, come quella proposta dal centro-sinistra e dal suo candidato Presidente, Andrea Orlando. Le organizzazioni si impegnano non solo durante le settimane pre-elettorali, ma anche successivamente, per assicurare che questi obiettivi vengano rispettati.
(effe)