Domani, 9 agosto, gli ombrelloni sulle spiagge savonesi apriranno con due ore di ritardo, a partire dalle 9:30, in segno di protesta contro la vicenda Bolkestein. Dopo 14 anni di rinvii, gli stabilimenti balneari hanno dichiarato lo stato di agitazione e avviato uno sciopero per sensibilizzare il Governo sulla necessità di una normativa chiara per il settore. Enrico Schiappapietra, presidente di Confcommercio Savona, ha sottolineato che la legge attuale è incompleta e crea difficoltà per le amministrazioni e i concessionari. Sebbene il Governo abbia promesso di affrontare la questione a settembre, i balneari chiedono una risposta immediata per tutelare le loro aziende e garantire un servizio di qualità a residenti e turisti. La protesta di domani è stata organizzata per non danneggiare i clienti, ma il settore continua a richiedere una legge definitiva.
«Siamo costretti a protestare per salvaguardare le nostre aziende e, con esse, la balneazione attrezzata italiana che costituisce un modello di successo che il mondo ci invidia – spiega Enrico Schiappapietra, presidente di Confcommercio Savona e vicepresidente vicario nazionale del Sindacato italiano balneari Sib-Confcommercio -. Il problema è che al momento la legge è purtroppo incompleta, pertanto vede le amministrazioni comunali, i concessionari e la giurisprudenza tutta in grandissima difficoltà. Il mondo balneare e il sindacato Sib chiedono da tempo una norma chiara, esaustiva e definitiva per il settore. Speravamo che potesse essere emanata entro Ferragosto, ma ad oggi non ci sono risposte per gli operatori che da anni investono in questo settore e ogni giorno lavorano per garantire la migliore offerta a residenti e turisti. Tuttavia, in una nota del Governo di ieri, è stata ribadita la volontà di inserire la modifica normativa in uno dei primi consigli dei ministri nel mese di settembre. Per questo la categoria è orientata a sospendere le iniziative di protesta annunciate, che avrebbero dovuto seguire quella del 9 agosto. Potevamo incrociare le braccia del tutto, abbiamo deciso per una giornata di sensibilizzazione per non arrecare danno ai nostri clienti, ma il nodo non cambia: una legge è necessaria ora».