Con la nomina da parte del Governo del Commissario Straordinario Maurizio Falco, riprenderà, anche ad Albenga, l’iter degli interventi per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura.
Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Quanto successo a Latina dove Satnam Singh, bracciante indiano, è morto dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro nell’azienda agricola nella quale lavorava, riporta l’attenzione su un argomento che fortunatamente appare molto lontano dalla nostra realtà, ma al quale è necessario prestare la massima attenzione.
Quanto accaduto è specchio di una realtà disumana sulla quale è necessario intervenire in maniera organica. Le misure previste per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura sono importanti proprio a tal fine.
È drammatico come vi sia stata una sostanziale inerzia su questo delicato tema per più di due anni. Fortunatamente la nomina del Prefetto di Latina Maurizio Falco come Commissario Straordinario darà nuovo impulso al progetto.
Contatterò immediatamente il Commissario Falco per chiedere che i 4 milioni di euro destinati al nostro comune vengano immediatamente erogati per dare avvio al progetto, che già abbiamo predisposto, per il recupero di una parte dell’ex Ospedale (Casa Cichero) e di un’immobile abbandonato a Campochiesa in Reg. Rapalline (la casa dei Marescialli)”.
Albenga, aveva risposto alla mappatura disposta dall’allora ministro del Lavoro Orlando grazie all’interessamento dell’allora assessore all’agricoltura e oggi vicesindaco Silvia Pelosi e dell’assessore alle politiche sociali Marta Gaia.
Dai questionari, poi presentati in Prefettura, era emersa una situazione molto particolare, in parte diversa dal caporalato presente in alcune regioni in particolare del Sud Italia, ma meritevole di attenzione.
Ad Albenga infatti molti braccianti agricoli, in particolare extracomunitari, vivono in condizioni abitative inidonee e del tutto precarie. Spesso si parla di sovraffollamento in alcune abitazioni di piccola dimensione o anche l’occupazione abusiva di immobili abbandonati.
Il progetto da 4 milioni di euro (Fondi PNRR) prevede il recupero di Casa Cichero e della Casa dei Marescialli a Campochiesa. A questo si affianca il progetto InCaS che prevede un supporto agli Enti locali sui cui territori si evidenziano fenomeni di sfruttamento e/o disagio abitativo connesso al lavoro agricolo al fine di sviluppare piani locali multisettoriali, cioè piani di azione locali come concreto strumento di attuazione a livello territoriale del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.
In particolare grazie a questo progetto Casa Cichero, la palazzina di 4 piani situata nel Centro Storico, adiacente all’ex Ospedale che, purtroppo, da anni versa in stato di abbandono ed è diventata oggetto di occupazioni abusive, diventerà vero e proprio Polo Sociale.
La Casa dei Marescialli a Campochiesa sarà destinata alla realizzazione di alloggi di social housing e un orto sociale per i braccianti agricoli nel terreno che lo circonda.
Afferma l’assessore alle Politiche sociali Marta Gaia: “Attraverso questi fondi, una volta ricevuti, avremo la possibilità, da un lato di porre rimedio ad alcune situazioni di degrado urbano che, negli anni, si sono create e, quindi, di rivalutare immobili che saranno utilizzati ai fini abitativi, dall’altro di realizzare un Polo Sociale in grado di costruire una rete di servizi che offrirà adeguato supporto alle persone che questo progetto mira a sostenere. La misura prevede, inoltre, l’assunzione di personale a supporto del Progetto. In particolare di un assistente sociale, un mediatore culturale, personale per il supporto amministrativo/legale e il personale per la Bottega De.Co.
Ovviamente questo progetto traguarda i prossimi anni e non prevede solo ed esclusivamente il suo avvio, ma anche la sostenibilità a lungo termine”.