Spreco alimentare, nelle mense scolastiche di Loano arrivano le “doggy bag” per recuperare il cibo non consumato dagli alunni

cibo a tavola

Stop allo spreco alimentare nelle mense scolastiche di Loano. Nei prossimi giorni la ditta Dussmann, attuale gestore del servizio di refezione scolastica per le scuole loanesi, distribuirà a tutti gli alunni delle scuole primarie delle sacche colorate che ogni bimbo potrà utilizzare come “doggy bag” per recuperare e portare a casa il pane, la frutta o lo yogurt non consumati in mensa.

L’iniziativa rientra nell’ambito del più generale “Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” volto, tra l’altro, a ridurre l’utilizzo di plastica e a controllare la gestione degli scarti e dei rifiuti nelle mense scolastiche.

Nell’ambito dello stessa iniziativa le mense scolastiche di Loano hanno adottato da tempo l’uso di stoviglie riutilizzabili ed il consumo di acqua microfiltrata.

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“Secondo la Fao – ricordano il sindaco di Loano Luca Lettieri e l’assessore alla scuola Manuela Zunino – oltre un terzo del cibo prodotto al mondo va perso. Gli alimenti vengono persi o sprecati lungo l’intera catena di approvvigionamento: nell’azienda agricola, durante la trasformazione e la lavorazione, nei negozi, nei ristoranti e in ambito domestico. Il riutilizzo degli ‘avanzi’ è una pratica che agli occhi di tanti appartiene forse ad un tempo passato, ma che è necessario recuperare ora più che mai, tanto per ragioni sociali quanto per ragioni ambientali. La produzione alimentare, infatti, richiede un massiccio utilizzo di risorse, oltre ad una certa quantità di lavoro da parte degli operatori. Recuperare alimenti ed evitare gli sprechi contribuisce anche a salvaguardare il nostro ambiente e rappresenta una forma di rispetto nei confronti di chi ha prodotto quegli alimenti”.

“Un’iniziativa come quella varata da Dussman, in accordo con la dirigenza scolastica dell’istituto comprensivo di Loano e Boissano, la commissione mensa e l’amministrazione comunale, si propone non soltanto di ridurre tali sprechi, ma anche di sensibilizzare i più giovani rispetto all’importanza di non gettare via cibo ancora ‘buono’ e quindi adatto al consumo umano”.