Dopo la travolgente apertura con Piazzetta De André, che ha visto il centro storico di Albenga invaso da migliaia di persone affascinate dalla voce di Cristiano De André e dai sei gruppi musicali che per un giorno hanno trasformato i vicoli ingauni nella città vecchia di Faber, è la volta de. E ancora gli instancabili Fieui di caruggi calano un poker d’assi. Sul palco del Teatro Ambra infatti domenica 15 Ottobre si alterneranno Drupi con sua moglie Dorina e tutta la band, Niné Ingiulla, l’avvocato che canta De André e la coppia Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale, protagonisti della storia e dei successi dei Matia Bazar.
Sarà presente in sala il disegnatore Mauro Moretti che, con le sue matite, trasformerà sullo schermo la musica in immagini. Il Teatro Ambra è da tempo sold out, ma gli organizzatori ricordano la possibilità che, per qualche rinuncia improvvisa, si liberi qualche posto all’ultimo momento. Il concerto, organizzato dei Fieui di caruggi in stretta collaborazione con il Comune di Albenga, ha una finalità benefica in quanto le offerte ricevute saranno interamente devolute alla Comunità di San Benedetto al porto fondata da don Gallo.
Non manca una frecciatina polemica, anzi una vera e propria fiondata da parte dei Fieui che nei loro comunicati sottolineano l’assenza agli eventi da loro organizzati del Tg3 Liguria e la mancanza del patrocinio (voluta dagli stessi Fieui) da parte della Regione Liguria e della Provincia di Savona: “Il TG regionale non si è mai interessato di Ottobre De André nonostante Dori Ghezzi lo abbia definito il più bel tributo a Fabrizio. E ha sempre ignorato anche il Premio Fionda, di rilevanza nazionale, persino quando è stato assegnato a giornalisti della propria testata come Milena Gabanelli e Sigfrido Ranucci o a simboli della Liguria come Don Gallo e Paolo Villaggio. Riteniamo inoltre giusto NON richiedere il patrocinio della Regione e della Provincia per le nostre iniziative come protesta per l’atteggiamento di tali istituzioni verso il nostro territorio. Da tempo infatti ignorano, o addirittura deridono, le legittime richieste dei cittadini”.