Il sindaco di Loano Luca Lettieri ha emanato un’ordinanza che impone ai proprietari e conduttori di cani di ripulire le deiezioni prodotte dai loro animali su strade, luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei giardini e parchi pubblici.
“Sempre più spesso – spiega il primo cittadino loanese – vengono segnalate e rilevate sul territorio della nostra città criticità connesse alla presenza di deiezioni canine in aree pubbliche o aperte al pubblico. La mancata pulizia delle feci, infatti, non solo danneggia il decoro di strade, piazze e aree pubbliche, ma è anche fonte di estremo disagio nella popolazione e può anche essere causa di potenziali pericoli di natura igienico-sanitaria, in particolare nel periodo estivo, caratterizzato da scarse precipitazioni”.
Da qui la decisione di dare “un giro di vite” alla situazione: “Il nostro Regolamento di Polizia Urbana già prevede che i proprietari e conduttori di cani ripuliscano le feci prodotte dagli animali. Con questa ordinanza ampliamo la gamma dei loro ‘doveri’ introducendo l’obbligo di lavare anche l’urina e di avere sempre con sé un sacchetto per la raccolta della ‘cacca’ e una bottiglietta d’acqua con cui risciacquare le aree sporche”.
Nello specifico, l’ordinanza impone “a tutti i proprietari e/o conduttori di animali, su strade, luoghi pubblici o aperti al pubblico, nei giardini e parche pubblici, di: provvedere alla immediata rimozione delle deiezioni prodotte dagli animali; disporre di sacchetti a perdere e munirsi di bottigliette, spruzzatori o altri contenitori d’acqua al fine di provvedere alla raccolta delle deiezioni e al lavaggio delle superfici imbrattate”. L’ordinanza sarà in vigore fino al 10 settembre.
Ma non solo. Anche quest’anno ritorna il divieto di fumo sulle spiagge di Loano. Il sindacoLettieri ha emesso la consueta ordinanza che stabilisce che fino al 30 settembre sarà “vietato fumare a tutte le persone su tutte le spiagge ricadenti nel territorio comunale. È consentito fumare sulle spiagge soltanto nelle aree appositamente delimitate”. E’ anche vietato “gettare rifiuti prodotti da fumo sul suolo e nelle acque”.
Nel documento, si ricorda che “secondo i dati del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità il fumo di tabacco risulta essere una delle principali cause di morte e di disabilità tra la popolazione, tali da giustificare, da parte delle amministrazioni pubbliche, iniziative tese a scoraggiare tale insana propensione. Importanti ricerche scientifiche svolte dall’Istituto Nazionale dei Tumori hanno verificato che, in presenza di determinate condizioni ambientali, l’inquinamento generato dal fumo di sigarette sotto gli ombrelloni può superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto”. I rifiuti derivanti dal fumo di sigarette non sono biodegradabili e contengono un grande quantitativo di componenti nocive per l’ambiente: nicotina, polonio 210, composti volatili tossici, catrame, idrocarburi policiclici, acetato di cellulosa ed altri. La dispersione sul suolo pubblico, e in particolare sugli arenili, dei mozziconi di sigaretta viene percepita come un sintomo di degrado del tessuto ambientale e urbano.
Con questa ordinanza, l’amministrazione di Loano si ripropone di contrastare la cattiva abitudine di gettare rifiuti da fumo sul suolo e nelle acque; un’abitudine che, oltre all’inquinamento ambientale, provoca il deturpamento del decoro urbano e naturale. Senza dimenticare la promozione di “buone pratiche” volte a tutelare la salute pubblica, anche in riferimento alla lotta contro il tabagismo e la prevenzione delle malattie che da tale fenomeno conseguono. Oltre ad assicurare il rispetto delle norme in materia di fumo nei locali aperti al pubblico, infatti, l’obiettivo di questa ordinanza è garantire una maggiore tutela della salute pubblica anche negli spazi aperti frequentati da soggetti più vulnerabili, quali bambini e donne in stato di gravidanza.
Il divieto di fumo non sarà totale: i titolari e i gestori di stabilimenti balneari potranno individuare le aree allestite entro le quali sia consentito fumare.
Chi sarà sorpreso a violare le ordinanze rischia una sanzione amministrativa il cui importo può andare da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.