Crisi della Sanac di Vado Ligure, OdG in Consiglio regionale

Porta interrogativa

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto da tutti i gruppi, in cui si impegna la giunta a rappresentare al Ministero delle imprese e del made in Itay la necessità che la situazione di Sanac sia inserita e risolta definitivamente in maniera unitaria nel rinnovo dell’Accordo di programma su Acciaierie d’Italia (Ex Ilva) in corso di elaborazione e a farsi parte attiva presso il governo affinché consideri la necessità di supportare l’attività dello stabilimento Sanac di Vado Ligure con nuovi ordini da parte di Acciaierie d’Italia. Sanac è stata una azienda leader nella produzione di materiale per l’industria siderurgica, ma ha subito un calo del fatturato dai 100 milioni del 2021 ai 50 del 2022 e attualmente occupa 400 persone, di cui 80 nello stabilimento di Vado.

“Il Savonese, negli ultimi decenni, ha sofferto una pesante de-industrializzazione che ha portato a un progressivo decremento occupazionale e a una perdita di competitività riconosciuta anche a livello nazionale come area di crisi industriale complessa – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – In questo scenario, la Sanac di Vado Ligure, azienda che produce materiali refrattari e strutturata per lavorare quasi in esclusiva con l’ex Ilva, rappresenta ancora oggi un presidio produttivo importante per la nostra comunità che dobbiamo in ogni modo salvaguardare e inserire all’interno di una filiera nazionale integrata dell’acciaio – continua l’assessore Benveduti – Abbiamo ascoltato in Consiglio regionale, in conferenza dei capigruppo, le preoccupazioni dei delegati sindacali in merito a una vertenza che coinvolge circa 80 lavoratori del territorio. Regione Liguria è al loro fianco nel chiedere un percorso in cui l’ex Ilva e il suo indotto rimangano un valore strategico della cultura operaia e industriale del Paese”.

“Regione Liguria si farà portavoce presso il Governo e il ministro Urso in particolare, delle istanze presentate dai sindacati che riteniamo del tutto condivisibili – aggiunge l’assessore regionale al Lavoro e alle politiche occupazionali Augusto Sartori – Faremo tutto ciò che sarà possibile affinché gli 80 dipendenti coinvolti possano mantenere il loro posto di lavoro e che contestualmente l’azienda possa, nel brevissimo termine, avere un futuro di sviluppo”.

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