Ad Albenga un incontro fra costruttori di alleanze e bellezza

di Claudio Almanzi — Amministratori pubblici, esperti d’arte, giornalisti, tour operator, delegati e presidenti di associazioni e gruppi culturali, artistici ed ambientali a raduno questa mattina nel giardino, recentemente restaurato, del Museo Diocesano, all’interno della Curia albenganese, per un incontro dal titolo: “Costruttori di alleanze”.

Dopo il successo del lancio congiunto del “Sale di Liguria”, l’obiettivo dell’incontro era quello di realizzare una rete di alleanze tra amministratori pubblici, società civile e mondo dell’economia per creare valore intorno ai beni materiali e immateriali della Diocesi di Albenga-Imperia. “L’obiettivo di “Formae Lucis” è di divulgare l’arte e la sua bellezza, con particolare attenzione alle piccole eccellenze del territorio – ha spiegato il direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Albenga-Imperia, Castore Sirimarco – abbiamo dato via al progetto nell’ottobre 2020 attivando numerose collaborazioni sul territorio e con gli enti che hanno dimostrato vivo interesse a partecipare e collaborare in sinergia per la creazione di eventi destinati al pubblico. Il nostro intento è quello di far conoscere l’arte diocesana attraverso le sue diverse forme, producendo così sensibilità non solo tra i turisti ma, prima di tutto, a livello locale”.

L’appuntamento di oggi si è inserito nell’ambito della stupenda mostra Onde Barocche, che è stata visitata dai partecipanti al convegno ed è stata una occasione ideale per creare il contesto favorevole alla nascita di sinergie tra territori, aziende e patrimonio storico, artistico e culturale. Intrecciandosi con il lavoro sul patrimonio storico e artistico che la campagna diocesana Formae Lucis promuove dal 2020, Costruttori di alleanze, auspicano gli oltre sessanta delegati presenti, possa contribuire alla valorizzazione delle valenze turistiche dei territori con l’obiettivo di presentare all’entroterra un progetto di destinazione turistica capace di capitalizzare l’enorme patrimonio materiale e immateriale custodito dalle piccole comunità al di là del mare.

Pubblicità

“Vorremmo legare i percorsi d’arte diffusa proposti dalla mostra Onde Barocche tra Albenga, Pieve di Teco e tutto il territorio all’ enogastronomia e alle tradizioni della cultura contadina – ha spiegato Franco Laureri, responsabile della campagna di comunicazione – un progetto di destination management in grado di strutturare nuove proposte esperienziali culturali abbinate ai cicli colturali della vite e dell’olivo: dalla vendemmia alle degustazioni in cantina, dalla raccolta delle olive alla molitura”.

L’incontro fra le varie realtà del territorio diocesano, alla presenza di esperti AIS (Associazione Italiana Sommelier) si è concluso con uno cooking show del maestro di cucina Renato Grasso; il rinfresco a base di prodotti locali di alta qualità è stato offerto da Pastificio Fratelli Porro (Colle di Nava), Panificio Cacciò (Gavenola), Azienda Agricola Campore Plants di Fazio Lucio. Cantina di Tenuta Maffone (Acquetico, Pieve di Teco).