Regione Liguria, Relazione annuale sulle attività svolte nel 2021 dalla VI Commissione Antimafia

Regione Liguria -foto Consiglio

Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità la Relazione annuale sulle attività svolte dalla VI Commissione Antimafia, che è stata istituita con una deliberazione del Consiglio regionale il 21 maggio 2019 e si è costituita per la prima volta all’inizio dell’attuale legislatura nel novembre 2020. La Commissione è presieduta da Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente).

Nel resoconto relativo alle attività del 2021 vengono ricordate le audizioni da cui è emerso “in primis che il fenomeno mafioso in Liguria è radicato e pervasivo, con realtà consolidate in tutte le province, legate soprattutto a diversi locali ‘ndranghetisti, perfettamente inseriti nei gangli imprenditoriali, amministrativi, professionistici e politici della Regione. Le problematiche maggiormente segnalate sono state: la presenza della delinquenza organizzata e del malaffare nel settore degli appalti, il delicato problema dell’iter della confisca e della gestione dei beni (con le distinzioni tra beni adibiti ad abitazione e beni destinati ad attività produttive, con tutte le difficoltà legate alla gestione e ristrutturazione); l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle strutture turistico/alberghiere, in seguito alla pandemia e alla conseguente procedura sui ristori; il fenomeno dell’usura; la forte presenza del traffico di stupefacenti in entrata nei porti liguri; la necessità di rivedere le procedure relative al rilascio delle certificazioni antimafia e la necessità di un abbassamento di soglia per richiedere tale certificazione; l’ecomafia; il movimento terra; la gestione criminale dei fenomeni migratori”. Nella relazione si ricordano le audizioni con le associazioni di volontariato sociale sui temi delle infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche, mentre dagli incontri con i presidenti delle autorità portuali liguri è emerso il complesso tema della necessità dei controlli ai varchi portuali, della penetrazione del mercato della cocaina attraverso i porti liguri (si stima che oltre il 39% di quella consumata in Italia arrivi attraverso i varchi portuali di Genova, La Spezia e Vado), delle infiltrazioni nella cantieristica, in cui spesso si verificano fenomeni di caporalato”. Vengono ricordate le numerose audizioni dei rappresentanti delle camere di commercio, dei sindacati, delle associazioni di categoria, del sistema bancario e con i prefetti delle 4 province, “che hanno posto in rilievo la pervasività del fenomeno ‘ndranghetista in Liguria, sotto le formule non più di una mafia culturalmente solo legata alle zone di provenienza ma profondamente innestata nell’imprenditoria, nel funzionariato, nella politica, nell’economia della Liguria. Il tema emerso con maggiore forza durante gli incontri è stato quello dell’usura, specialmente dopo lo scoppio della pandemia e la crisi di molte società soprattutto nell’ambito turistico-ricettivo, che spesso ha dato origine a cambi di proprietà e o di titolarità delle aziende, nonché a un estesissimo fenomeno di conferimenti di quote aziendali. Sono stati sottolineati la presenza del fenomeno delle ecomafie”. Nella relazione si ricorda la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per diffondere nelle scuole la cultura della legalità e la conoscenza di diritti e dei doveri del cittadino a partire dalla Carta Costituzionale che nasce dal Protocollo di Intesa firmato dall’ Ufficio scolastico regionale stesso e dalla Presidenza dell’Assemblea legislativa della Regione Liguria, alla presenza Presidente della Commissione VI nel marzo scorso.

Nel resoconto, infine, si annuncia la presentazione in Commissione di una proposta di legge per agevolare la gestione dei beni confiscati, compreso l’impiego delle somme che negli ultimi anni la Regione ha previsto a bilancio con tale prospettiva, per riutilizzarli per bisogni primariamente sociali, ma anche economico produttivi con la creazione organica di un fondo per i beni confiscati per la ristrutturazione dei beni immobili, la valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni, il supporto alle aziende sequestrate o confiscate in vista di un loro rilancio economico.

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Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha ricordato che il suo gruppo nella precedente legislatura aveva fortemente voluto l’istituzione di questa commissione e ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal presidente Centi attraverso la sua relazione auspicando che la commissione, pur non avendo i poteri della stessa commissione parlamentare, potrà approfondire ulteriormente il problema in Liguria. Tosi ha ricordato alcuni episodi in cui si evidenzia la presenza anche in regione di infiltrazioni mafiose e camorristiche.

Claudio Muzio (FI) ha rilevato che questa commissione è l’occasione per una riabilitazione della classe politica e ha dato un segnale molto forte anche alle organizzazioni criminali in Liguria. Muzio ha sottolineato che la presidenza è stata attribuita a Centi da tutte le forze politiche in perfetto accordo per dare un segnale di compattezza dell’Assemblea e ha ricordato l’importanza del recupero virtuoso dei beni confiscati alla magia: continuiamo a dare “un esempio di buona politica”.

Mabel Riolfo (Lega Liguria-Salvini) ha sottolineato l’arricchimento del dibattito dato dalla commissione che ha una funzione deterrente rispetto alle infiltrazioni mafiose e può essere un monito circa eventuali progetti della criminalità. Il consigliere ha rilevato l’importanza del protocollo siglato dal Consiglio regionale e dalla direzione scolastica per incentivare l’educazione nelle scuole per accrescere la sensibilità su questi temi e sul progetto di legge per snellire le procedure per il recupero dei beni confiscati alle mafie.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha dato atto che la Commissione si è data un buon metodo di lavoro per approfondire la tematica e ha ringraziato per il lavoro svolto il presidente della commissione Roberto Centi. Il consigliere ha sottolineato, fra l’altro, la presenza radicata delle organizzazioni criminali anche in Liguria, che condiziona molte attività economiche, e ha ribadito che il lavoro della Commissione sarà prezioso anche per sottolineare il ruolo della politica rispetto a questi fenomeni.

Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) si è unito agli apprezzamenti manifestati in aula rispetto al lavoro svolto da Centi rilevando che questa commissione rappresenta un’’opportunità importante e che, insieme alla Commissione V Controlli, rappresenta uno strumento di garanzia in cui, dunque, è importante che maggioranza e minoranza siano unite e diano un’immagine della politica, che spesso viene vista come autoreferenziale e lontana dalla politica.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha rilevato che se la commissione avesse anche funzioni ispettive, potrebbe avere un ruolo più efficace e ha ribadito l’esistenza delle organizzazioni mafiose anche in Liguria. Sansa ha invitato tutta l’Assemblea a prendere atto che la mafia è profondamente radicata, soprattutto nel ponente rilevando che la mafia non è più quella tradizionalmente conosciuta ma prospera nell’edilizia e nella gestione dei rifiuti.