Loano piange la morte di Aldo Marostica, deportato nei campi di concentramento nazisti e cittadino onorario

L’amministrazione comunale di Loano si unisce al cordoglio per la morte di Aldo Marostica, cittadino loanese onorario e medaglia d’argento Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) per il suo passato da deportato. Aveva 96 anni.

Operaio metalmeccanico, Aldo Marostica nel 1944 aderì allo sciopero promosso dai comitati antifascisti del triangolo industriale che si erano organizzati dopo l’8 settembre 1943, il giorno dell’armistizio e della fuga dalla capitale del re Vittorio Emanuele III, del primo ministro Badoglio, del governo e dei comandanti militari. Aldo aveva 19 anni quando fu arrestato e deportato a Mauthausen, il campo di sterminio dover i nazisti rinchiudevano i prigionieri politici. Uomo coraggioso ma soprattutto molto preparato professionalmente, si salvò grazie alle sue conoscenze tecniche. Come meccanico lavorò per le SS riparando e trasformando i mezzi di trasporto in un periodo della guerra in cui cominciavano a scarseggiare i pezzi di ricambio. Molti compagni arrestati con lui purtroppo sono morti per le fatiche e i maltrattamenti.
Marostica è stato vice presidente di Aned Savona. Di recente è stato nominato membro del Comitato d’Onore di Aned nazionale. Nel 2019 il consiglio comunale di Loano aveva concesso all’unanimità a lui e alla senatrice Liliana Segre la cittadinanza onoraria.

“Con Aldo Marostica – dichiara il sindaco di Loano Luca Lettieri – se ne va non solo un nostro concittadino, ma anche e soprattutto un testimone importante di una delle pagine più drammatiche della storia del nostro paese. Durante la sua vita ha accompagnato gli studenti delle scuole superiori loanesi e della nostra provincia e gli amministratori comunali di Loano, nei viaggi (finanziati anche dal nostro ente e organizzati dalla stessa associazione) nei campi di concentramento di Dachau, Gusen e Mauthausen, raccontando le condizioni di vita, le umiliazioni subite dagli internati, molti dei quali morti per le fatiche e i maltrattamenti. Con impegno e forza morale, è riuscito a far conoscere tale dramma e questo è certamente il suo lascito più importante.
L’odio razziale e ideologico deve essere sempre combattuto e contrastato, non solo con le leggi, ma anche con un’azione comune tra le istituzioni dello Stato al fine di promuovere i valori della libertà, delle democrazia, del rispetto delle idee altrui, soprattutto nelle giovani generazioni. La memoria di Aldo Marostica vivrà per sempre. Ai suoi famigliari le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta l’amministrazione e la comunità loanese”, conclude Lettieri.

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