Accordo con Mmg e medici continuità assistenziale per apertura ambulatorio di primo intervento all’ospedale di Albenga

Ospedale in Albenga

Accordo raggiunto tra Regione Liguria e Alisa con i medici di medicina generale per l’apertura in via sperimentale sulle 12 ore di un ambulatorio di primo intervento per la bassa intensità assistenziale presso l’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, con l’impiego diretto dei medici di assistenza primaria e di continuità assistenziale convenzionati con il servizio sanitario regionale.

“Abbiamo lavorato per evitare la chiusura di questo presidio strategico e abbiamo mantenuto l’impegno assunto – afferma l’assessore alla Sanità e Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – nella consapevolezza dell’importanza dell’attività svolta da questo ospedale per il territorio. Questo accordo tra i primi nel suo genere a livello nazionale: si tratta di una sfida importantissima, di una svolta di sistema – sottolinea Toti – in previsione dell’organizzazione dell’assistenza sul territorio basata sull’Ospedale di Comunità e Case di Comunità che attribuisce un ruolo fondamentale ai medici di medicina generale per la gestione della parte emergenziale della continuità assistenziale, secondo i criteri previsti nel Pnrr: il sistema sperimentale che sarà collaudato ad Albenga verrà poi esteso agli altri Ospedali di Comunità della Liguria”.

L’ambulatorio, che rappresenta per i cittadini il presidio di assistenza territoriale di riferimento, garantisce principalmente una funzione di filtro rispetto agli accesi ai pronto soccorso ospedalieri, con la presa in carico dei pazienti con patologie ambulatoriali a bassa complessità e degli altri pazienti, secondo protocolli condivisi con il Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Asl2 Savonese. Viene escluso l’accesso di pazienti attraverso il sistema di Emergenza-Urgenza (118).
Per quanto riguarda l’organizzazione, l’ambulatorio sarà aperto tutti i giorni sulle 12 ore, mettendo a disposizione per la gestione e la presa in carico degli assistiti i servizi di laboratorio di analisi, di diagnostica per immagini, di consulenza specialistica presenti, di trasporto in altro ospedale per i pazienti che necessitano di essere trasferiti, il personale infermieristico, le strumentazioni informatiche e il personale di supporto.
L’ambulatorio fa capo alla Direzione di Distretto dal punto di vista organizzativo e alla Direzione Medica di Presidio Ospedaliero dal punto di vista igienico sanitario.
Al progetto partecipano esclusivamente i medici di assistenza primaria convenzionati in forma singola o associata con la Asl2. La partecipazione è volontaria e non dovrà compromettere la regolare attività convenzionale dei medici coinvolti nei confronti dei propri assistiti.
L’accordo prevede una durata della sperimentazione di 12 mesi, prorogabili e comunque fino all’attuazione di modelli legati al Pnrr.

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“Ad Albenga verrà messa in campo la prima sperimentazione di quello che sarà l’assetto definitivo del sistema di assistenza territoriale e ospedaliera – prosegue il presidente Toti – in cui i medici di medicina generale assumono una responsabilità diretta nelle prestazioni di bassa complessità. Si tratta, in sostanza, della prima sperimentazione del livello base di assistenza secondo i criteri del Recovery Fund: l’obiettivo è fare in modo che tutta la bassa complessità assistenziale converga in queste strutture territoriali, in grado di fornire una risposta più funzionale, più efficace e anche più appropriata ai cittadini che potranno auto-presentarsi in questi ambulatori per tutte quelle patologie lievi, che non sono ‘tempo dipendenti’, evitando in questo modo l’affollamento dei Pronto soccorso”.
L’accordo raggiunto verrà sottoposto all’approvazione del Comitato permanente regionale dei medici di medicina generale il 16 novembre prossimo e verrà deliberato dalla Giunta regionale nella seduta del 19 novembre.

Soddisfazione da parte del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis

La proposta fatta dal sindaco di Albenga Riccardo Tomatis ai vertici dell’ASL circa la possibilità di impiegare i medici di famiglia nel Punto di Primo Intervento dell’Ospedal3 di Albenga per evitarne la chiusura è sostanzialmente stata ascoltata e sarà adottata. Soddisfazione da parte del primo cittadino ingauno.
Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Questa è una proposta che avevo fatto anzitempo e sulla quale avevo lavorato insieme ai dirigenti dell’ASL perché ritenevo che fosse una soluzione , seppur temporanea, al rischio di chiusura del Punto di Primo Intervento.
Inoltre potrebbe essere l’occasione per medici che da poco hanno ottenuto le convenzioni e che magari hanno un numero ridotto di pazienti, di ampliare le proprie esperienze rapportandosi con i medici specialisti che dovranno comunque essere presenti nel PPI di Albenga. 
Questa potrebbe anche essere una soluzione alla crisi di presenza dei medici di famiglia nei piccoli comuni che, avendo pochi abitanti, non possono avere un numero adeguato di pazienti, ma che, integrando la propria attività in studio con quella in Ospedale, potrebbero essere incentivati ad aprire un ambulatorio anche nei comuni più piccoli dell’entroterra che oggi, spesso, ne sono sprovvisti”.