Alassio, difesa del litorale: via alla Conferenza dei servizi

È partito il 3 novembre scorso l’iter per l’approvazione del secondo lotto di intervento ad Alassio per la protezione dell’arenile, a seguito del ripascimento effettuato lo scorso anno, un iter che dovrebbe concludersi entro trenta giorni, che poi consentirà di procedere con l’affidamento dei lavori ed la stipula del contratto d’appalto prima della fine dell’anno solare, condizione essenziale per beneficiare del finanziamento di 2,5 mln di Euro del Ministero della Protezione Civile.


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La storia: in seguito agli eventi estremi dell’ottobre 2018 verificatisi sulla costa ligure, il litorale di Alassio, specialmente in corrispondenza del centro abitato, ha subito una forte erosione con consistenti danni alle attività prospicienti il litorale. Il Ministero della Protezione Civile in ottica di ricostruzione e ripristino delle difese dell’abitato cittadino stanziò 5 mln di Euro divisi su due annualità.  L’Amministrazione Comunale, in allora, aveva affidato alla RTP costituita tra Ing. Franco Ferrando, Ing. Guido Ferri, Ing. Paolo Gaggero, Ing. Luca Rossi, Dott. Geol. Eros Aiello e Dott.ssa Frida Occelli l’incarico della progettazione definitiva delle opere per la difesa della costa compresa tra il pennello in località ex Adelasia e la Scogliera. Nella primavera 2021 con i primi 2,5 mln è stato realizzato un primo importante intervento di ripascimento: 120mila mc di sabbia prelevato con mezzo marittimo da un giacimento sottomarino antistante Capo Santa Croce, previe analisi e valutazioni qualitative e quantitative in relazione alla disponibilità di sabbie di dimensione e colore uguali a quelle presenti ancora sul litorale.

Per il 2021, al termine di una serie di incontri e valutazione sul lavoro effettuato, si è deciso di intraprendere un monitoraggio delle condizioni batimetriche e bionaturalistiche della zona di prelievo e di quella di deposito, al fine di comprendere i comportamenti del litorale preliminarmente ad una più lunga azione di monitoraggio, che il Comune ha affidato a Geocoste.  “L’estate ed il primo autunno del 2021 – spiegano dall’amministrazione comunale – non hanno riservato al litorale importanti mareggiate, ma qualche scarica energetica ha modificato lo scenario del ripascimento, producendo erosione per lo più temporanea, con recuperi di volume anche importanti e distribuzione del materiale versato diverso da quello immediatamente seguente l’intervento. Anche la zona di prelievo ha subito qualche modifica dalla situazione in cui era stata lasciata a tarda primavera”.  “

È stato condiviso, come metodo di lavoro,  – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Rocco Invernizzi – di procedere all’identificazione di un piano di intervento che non si limiti alle due annualità finanziarie per ora promosse dal Ministero della Protezione Civile, ma che si sviluppi nel tempo parallelamente alle azioni di monitoraggio previste e prescritte negli atti approvativi già intervenuti. Il piano si deve fondare su valutazioni progressive nel tempo e, probabilmente, subire conseguentemente modifiche periodiche. Per l’Amministrazione Comunale ciò non significa un’inerzia progettuale e realizzativa, ma un metodo di confronto – con enti – nel quale gli scenari possono essere analizzati con spirito critico e variati nel tempo, nella ricerca della migliore soluzione del difficile tema”.

“Insieme agli schemi tecnici risolutivi – aggiunge il sindaco di Alassio Marco Melgrati, – saranno progressivamente adottate le valutazioni dei costi. Pertanto, in attesa del reperimento della fonte finanziaria cui attingere per un intervento più articolato, anche a stralci, per l’annualità 2021, si è ritenuto opportuno procedere ad un nuovo ripascimento di 124.000 mc, per un valore unitario di 40 mc/ml diffuso su tutto il litorale” Anche in questo caso, dopo attenta verifica si pensa di utilizzare sabbie da cave sommerse compatibili con le sabbie naturali e di costo inferiore rispetto a quelle provenienti da cave differenti. A tale fine il primo passo progettuale è stato quello di verificare l’eventuale ulteriore capacità della cava sottomarina di Capo Santa Croce che si è dimostrata coerente con le necessità di prelievo. “Ciò ci permetterà – spiega ancora Franca Giannotta, Assessore alla Protezione Civile del Comune di Alassio – di utilizzare i fondi stanziati dal Ministero nei tempi previsti, garantendo la difesa dell’abitato cittadino”.

“Nel frattempo – la conclusione dell’amministrazione comunale – è stato messo a punto un progetto complessivo  che si compone di diverse fasi: il prolungamento del “molo Ferrando” in massi lapidei per circa 100 m in sommersione da 1 a 2 m; la realizzazione di un nastro soffolto formato da quattro geotubi (con un primo lotto di due) del diametro di 4,25 m posati affiancati e un ulteriore e finale ripascimento con materiale di cava marina o terrestre, per un quantitativo totale di circa 200.000 mc, per un tenore corrispondente a circa 60 mc/ml. Il costo totale dell’intervento sarà di Euro 21.300.000,00” “L’Assessore regionale alla Protezione Civile, Raul Giampedrone, nel corso dell’ultimo incontro ci ha assicurato che, con una compartecipazione comunale al 20%, la Regione interverrà concretamente con fondi strutturali regionali nei prossimi quattro anni”.