Per celebrare il 25 aprile, da Varazze una poesia dialettale di Mario Traversi

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25 aprile, “Ne son passæ di anni!”: come per lo scorso anno il “Ponente Varazzino” ha voluto celebrare il 76° anniversario della Liberazione con una poesia dialettale di Mario Traversi e un disegno di Roby Ciarlo, che qui riproponiamo.

«Il 25 Aprile – si legge nella presentazione del Ponente Varazzino (https://www.ponentevarazzino.com) – ci riporta il ricordo di una dura e sofferta lotta per la Libertà. Tanti coloro che lasciarono la loro vita sui monti per un’Italia riscattata dalla dittatura. Ma al di là di reminiscenze e di dolorosi lutti che divisero la nostra Patria, restano i sentimenti di amicizie vissute e perdute per ritornare a una vita dove l’odio e i risentimenti lasciano il posto a struggenti ricordi. A volte una poesia ci fa rivivere sensazioni che ci riconducono all’essenza del nostro vivere, nella speranza di un mondo di pace e del superamento di fronti contrapposti».

disegno-di-Roby-Ciarlo
NE SON PASSÆ DI ANNI! 
 
 A stradda a monta
 e o sciòu o no l’è ciù  
 quello de’n tempo.
 Ma mì son riturnòu
 scë sti monti
 perché staneutte in seunno
 ho risentïo ‘n lamento
 e u me pareiva quello de giovanni
 che do quarantaquattro
 in mëzo a queste prïe
 o gh’a lasciòu i sò vint’anni.
 Quanti ricordi, quanti,
 me son passæ davanti.
 O freido, e sciùppettæ
 e doppo, finalmente,
 o sô da Libertæ.
 Ma in çimma a questi bricchi
 quanti ghe son restæ!
 …E in te bandée d’Arvî
 han ciento tante moae.
 Pe questo son tornòu…
 Ritreuvo ùn nùmme inciso  
 in scë ‘na vëgia prïa.
 …Giovanni e o sò sorriso
 de chì n van ciù via.

NE SONO TRASCORSI DI ANNI! La strada sale/ e il fiato non è più quello di un tempo./ Ma io sono ritornato/ su questi monti/ perché stanotte in sogno/ ho risentito un lamento/ e mi sembrava quello di Giovanni/ che del quarantaquattro/ in mezzo a queste pietre/ vi ha lasciato i suoi vent’anni./ Quanti ricordi, quanti,/ mi sono passati davanti./ Il freddo, le fucilate/ e dopo, finalmente,/ il sole della Libertà./ Ma sopra a questi monti/ quanti ci sono rimasti./…E nelle bandiere di Aprile/ hanno pianto tante madri./ Per questo sono ritornato…/ Ritrovo un nome inciso/ su di una vecchia pietra./…Giovanni e il suo sorriso/ da qui non vanno più via. – (Mario Traversi)

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