Proseguire a pieno ritmo per completarla il prima possibile la vaccinazione degli ultravulnerabili, delle persone con disabilità e degli over 80 con i vaccini Pfizer e Moderna (a mRNA) e dei caregiver (o familiari o conviventi) secondo quanto previsto dal Piano nazionale del ministero della Salute del 12 marzo, impiegando i preparati raccomandati per le rispettive fasce di età e, parallelamente, proseguire la vaccinazione delle persone di età tra 70 e 79 anni. Sono alcuni punti del documento con cui Alisa, l’Azienda ligure sanitaria, recepisce l’ordinanza del Commissario per l’emergenza Covid, generale Figliuolo, fornendo indicazioni alle Asl sull’avanzamento della campagna vaccinale.
Nelle linee guida si evidenzia la necessità di “completare la vaccinazione del personale sanitario” e si precisa “l’utilizzo preferibile del vaccino Vaxsevria (Astrazeneca) nelle persone con più di 60 anni, completando il ciclo vaccinale di chi avesse già ricevuto la prima dose”.
“Rispetto alle linee guida del generale Figliuolo la Liguria è già ad un ottimo punto – afferma il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti – perché abbiamo iniziato fin da subito, appena conclusa la vaccinazione del personale sanitario e delle Rsa, a vaccinare i nostri cittadini più anziani che, a differenza di altre regioni, in Liguria sono circa il 10% della popolazione. Ne abbiamo già vaccinati quasi il 58% e il 40% ha già completato il ciclo vaccinale. Entro maggio completeremo tutte le vaccinazioni degli over80 ed entro giugno anche quelle delle persone ‘ultravulnerabili’, disabili gravi e dei 70enni. Questo è l’obiettivo che riteniamo raggiungibile perché la nostra campagna vaccinale è sostanzialmente a regime: siamo arrivati a sfiorare le 14mila somministrazioni in 24 ore, superando addirittura il target di 13mila dosi giornaliere individuato per la Liguria dal Commissario per l’emergenza. Bisogna andare avanti così – conclude – per mettere in sicurezza rapidamente la parte più fragile della nostra popolazione in modo da ripartire il prima possibile”.
Dopo la vaccinazione dei 70enni, per cui è indicato il vaccino Astrazeneca con la possibilità di procedere alla somministrazione, in parallelo, dei vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna), sarà la volta delle persone con età “tra 60 e 69 anni, utilizzando prevalentemente il vaccino Astrazeneca”.
Per quanto riguarda le ‘categorie prioritarie’ indicate dal governo (personale scolastico, forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile, polizia locale, uffici giudiziari) nel documento di Alisa si legge che le persone “già in agenda, se 60enni o over60, procederanno alla vaccinazione con Astrazeneca”.
Se invece gli appartenenti a queste categorie hanno meno di 60 anni, “non essendo previsto l’uso preferenziale di Astrazeneca per questa classe di età – si legge nel documento di Alisa – si procederà alla somministrazione dei vaccini a mRna o di altri vaccini raccomandati, ma – sottolinea – secondo la priorità prevista per la classe di età di appartenenza”. Fino ad allora, anche le eventuali prenotazioni già effettuate saranno quindi congelate. Quando la campagna vaccinale arriverà alla loro fascia di età, i soggetti di queste categorie avranno priorità nella vaccinazione con la chiamata attiva da parte della loro Asl o del Cup.