Covid, sottosegretario Costa (Noi con l’Italia): “Piano Vaccinale e pianificazione riaperture procedano parallelamente”

Sottosegretario di Stato Andrea Costa

“Non è questo il tempo di alimentare contrapposizioni e tifoserie tra chi è pro e chi è contro le riaperture. Come dichiarato in più occasioni dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Governo, se le condizioni lo permettessero, riaprirebbe già domani. Il numero dei contagi, dei decessi e dei ricoveri ci riporta alla dura realtà: siamo tuttora in piena pandemia e sono ancora tanti i nostri concittadini che perdono la vita. Credo però sia questo il momento di assumersi la responsabilità di iniziare a pianificare nelle prossime settimane il futuro rilancio del Paese, quando i dati dell’emergenza saranno più confortanti, anche per effetto dell’avanzamento della campagna di immunizzazione. Se siamo convinti del buon esito del piano vaccinale nazionale e degli obiettivi che ci siamo posti, penso alle 500mila vaccinazioni giornaliere, dobbiamo allora mettere parallelamente in atto un Piano nazionale di ripresa, che preveda un’apertura graduale delle attività economiche del nostro Paese, con un progetto sostenibile e riferimenti temporali certi”. È quanto dichiara il Sottosegretario di Stato alla Salute ed esponente di Noi con l’Italia, Andrea Costa, a margine di un incontro con i vertici di Fiera Milano.


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“La programmazione, con le indicazioni di un arco temporale definito, di un orizzonte per tutte le imprese, sarà fondamentale. Dobbiamo assumere una visione prospettica per garantire alle realtà del tessuto produttivo italiano di tornare a produrre, consci delle esigenze di ciascuno. Le attività non sono tutte uguali e, pertanto, richiedono tempistiche differenti per tornare completamente operative. Ad esempio, bar e ristoranti hanno bisogno di un preavviso relativamente più breve rispetto alle fiere e ai congressi. Il mondo fieristico e congressuale, che genera sul territorio un impatto totale di 23 miliardi di euro, infatti, necessita di un congruo anticipo per conoscere i tempi di riavvio delle attività. Senza tutto questo, nessuno si assume più il rischio di programmare gli investimenti necessari alla realizzazione di eventi che, prima dell’emergenza, generavano un impatto per le filiere industriali di 60 miliardi di euro. Auspico che nei prossimi provvedimenti sia fatto esplicito riferimento ad una strategia condivisa che preveda una ripartenza, seppur graduale, del Paese”