Coronavirus, Toti: “a poco più di un anno dalla prima vittima in Liguria abbiamo deciso di stringerci in un unico abbraccio”

“Genova, La Spezia, Savona, Imperia alle 9 si fermeranno, in un momento di raccoglimento nei loro cimiteri. Fatelo anche voi"

Toti presidente - Regione Liguria

“Da un anno, ogni giorno, leggiamo il bollettino Covid. Da un anno, ogni giorno, leggiamo il numero delle vittime. Il momento più difficile della giornata. Dietro quei numeri ci sono persone, famiglie, storie. Dietro quei numeri ci sono le nostre radici, strappate con una violenza inaudita. Senza la possibilità di un ultimo abbraccio, senza l’ultimo saluto, senza poter stringere la mano di un familiare. Dietro quei numeri ci sono le lacrime di tutti noi ma soprattutto di chi ha vissuto questi lutti personalmente. Lutti che rappresentano dolori indelebili e dopo i quali niente sarà più come prima” commenta il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in occasione della giornata commemorativa delle vittime Covid in Liguria.


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“Per questo – prosegue Toti – abbiamo deciso oggi, a poco più di un anno dalla prima vittima in Liguria, di stringerci in un unico abbraccio, tutti insieme, nel silenzio, interrotto solo dai rintocchi delle campane che ricorderanno i nostri cari che se ne sono andati per colpa di questo maledetto virus, lasciando nelle nostre comunità un vuoto che niente potrà colmare. Un abbraccio senza confini, che supera anche quella straziante distanza che ci ha tenuto e ci tiene lontani. Con la speranza di esprimere la vicinanza di tutte le istituzioni ai cittadini della nostra terra che hanno sofferto. Famiglie private ingiustamente di padri, madri, nonni. Con la speranza che la preghiera, di qualsiasi credo, possa arrivare alle anime che ci hanno lasciato”.

“Genova, La Spezia, Savona, Imperia alle 9 si fermeranno, in un momento di raccoglimento nei loro cimiteri. Fatelo anche voi. Un minuto di silenzio, un pensiero, una preghiera. A chi non c’è più. Uniamoci. La memoria ci carica anche di speranza e di responsabilità. Il nostro dovere è infatti ricordare, guardare avanti e lottare affinché questa triste conta si possa interrompere al più presto. Con la volontà e il coraggio per rinascere che dobbiamo alle donne e agli uomini che non ci sono più. Nelle difficoltà la Liguria si stringe e sa rialzarsi. Sono le doti di questa terra, che oggi vuole ricordare le sue vittime ma anche dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro” conclude il presidente Toti.

LA COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DEL COVID AL CIMITERO DI STAGLIENO A UN ANNO DALL’ARRIVO DELLA PANDEMIA IN LIGURIA

Un minuto di silenzio accompagnato dal rintocco delle campane delle chiese della diocesi, un brano dalla Sonata numero 2 di Johann Sebastian Bach, eseguita dal primo violino dell’orchestra del Teatro Carlo Felice Giovanni Battista Fabris, e una preghiera pronunciata dall’arcivescovo di Genova per commemorare e onorare le oltre 3600 persone che, in questi 12 mesi così duri e drammatici, hanno perso la vita a causa dalla pandemia da Covid-19 nella nostra regione. Queste le componenti più intense della cerimonia che si è svolta questa mattina al cimitero monumentale di Staglieno, a un anno dal primo decesso da Coronavirus il Liguria, avvenuto il 28 febbraio 2020.

Una cerimonia ristretta e interreligiosa, celebrata all’interno del Pantheon, a cui hanno partecipato, assieme al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il prefetto di Genova Carmen Perrotta, il sovrintendente del teatro Carlo Felice Claudio Orazi, l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, il pastore della chiesa Valdese William Jourdan Chiesa, padre Tony Dickinson della Chiesa d’Inghilterra, il pastore Lino Gabbiano della Chiesa Battista, Alfredo Maiolese in rappresentanza della Comunità Islamica ed Elisabetta Lodoli in rappresentanza di quella buddista.

Alla conclusione della cerimonia ufficiale il presidente Toti, il sindaco Bucci e monsignor Tasca si sono recati per un ulteriore momento di preghiera alla sezione del cimitero dove vengono inumate le vittime del Covid.
In contemporanea anche alla Spezia, Savona e Imperia si sono svolte cerimonie analoghe quella di Genova: alla Spezia si è tenuta al cimitero comunale dei Boschetti, alla presenza del sindaco Pierluigi Peracchini, del vescovo Luigi Ernesto Palletti, del Prefetto Maria Luisa Inversini e Milena Palladini, rappresentante della Consulta delle comunità religiose della città, accompagnata dal suono delle campane a lutto delle chiese della Spezia e dalle sirene delle navi, civili e militari, presenti in porto; a Imperia si è tenuta all’interno del cimitero di Oneglia, alla presenza del sindaco Claudio Scajola, del vescovo di Albenga-Imperia monsignor Guglielmo Borghetti, del Prefetto Alberto Intini, con l’esecuzione del silenzio, la deposizione di una corona di alloro e l’esecuzione dell’inno nazionale; a Savona, la celebrazione si è svolta al Cimitero monumentale di Zinola alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio, del vescovo di Savona-Noli Calogero Marino e del Prefetto Antonio Cananà , con un minuto di silenzio accompagnato dal rintocco delle campane della città e dalle sirene delle navi presenti in porto, seguito da un momento di preghiera.

“Siamo qua per ricordare una generazione che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia – dichiara il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Siamo qua per ricordare, celebrare e piangere tante persone che se ne sono andate, purtroppo, senza neanche un ultimo abbraccio da parte dei propri cari, senza i riti funebri della propria religione perché così imponevano le norme e le restrizioni per il contenimento della pandemia. Siamo qui anche per dire che la luce in fondo al tunnel oggi si vede, grazie ai vaccini e all’impegno di tutti. Non dobbiamo mai dimenticare quello che è successo per costruire un futuro migliore”.

“È passato più di un anno dall’annuncio del primo caso di Coronavirus in Italia e da quel giorno la nostra vita è stata stravolta – dice il sindaco di Genova Marco Bucci – Nella lotta al virus Genova e i genovesi hanno dimostrato tutto il loro coraggio, la capacità di collaborare e rispettare le regole e il prossimo, pur nelle difficoltà. Ancora oggi stiamo combattendo contro un nemico invisibile che sta lasciando sul campo numerose vittime.
La giornata di oggi è dedicata a chi non c’è più. Ai genovesi che ci hanno lasciato va il mio pensiero commosso. Ai loro familiari va il mio abbraccio a nome di tutta Genova: non siete soli, accanto a voi c’è l’intera città”.

“Questa è una giornata dedicata al ricordo – precisa l’arcivescovo di Genova Marco Tasca -, che significa andare al cuore. Credo che oggi le parole non siano sufficienti per esprimere quello che stiamo vivendo e quello che tante, tantissime famiglie hanno vissuto. Ricordare con il cuore vuol dire prendersi cura uno dell’altro, e sentire che solamente insieme potremo uscire da questa situazione e costruire un mondo migliore. Per lenire questo dolore ci vorrà tempo, pazienza e tantissima solidarietà: oggi siamo qui insieme per dire che siamo vicini a tutti coloro che hanno sofferto, cerchiamo di condividere questa fatica e questo dolore perché nessuno si senta solo”.

Questo il testo della preghiera dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca

“Signore e Padre dell’umanità, che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità, 
infondi  nei nostri cuori uno spirito fraterno.  Ispiraci il sogno di un nuovo  incontro, di dialogo, di giustizia e di pace. Stimolaci a creare società  più sane e un mondo più degno, senza fame, senza povertà, senza  violenza, senza guerre. 
Il nostro cuore si apra a tutti i popoli e  le nazioni della terra, per riconoscere il bene e la bellezza che hai  seminato in ciascuno di essi, per stringere legami di unità, di progetti  comuni, di speranze condivise. 
Amen”.