Caravaggio e Raffaello, quegli artisti penalizzati dal Covid

Caravaggio testa

di Barbara Simari – Da un anno ormai l’attenzione mondiale è rivolta al Covid e ovviamente passano in secondo piano, o finiscono nell’oblio, ricorrenze come quelle della nascita e morte dei grandi artisti del passato.

Pochi sospettano che quest’anno ricorrono i 450 anni dalla nascita di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Non sorprende che questa ricorrenza passi in sordina, visto il periodo storico che stiamo vivendo, ma potrebbe essere definito un coerente epilogo anche solo considerando la vita di questo artista, che di sfortune ne ha vissute un bel po’.

Il pittore nacque il 29 settembre del 1471 presso Caravaggio, cittadina vicino Milano. Rimasto orfano di padre e madre si recò a Roma alla ricerca di fortuna ed entrò a far parte della bottega del Cavalier d’Arpino. Era un ragazzo di vent’anni, solo, in una nuova città che viveva di stenti e ben presto si ammalò di malaria.

Advertisements

In questo periodo realizza il Bacchino malato, probabilmente un autoritratto, dove i suoi occhi appaiono cerchiati da profonde occhiaie. È proprio questa caratteristica a distinguerlo dagli altri artisti e a renderlo un innovatore, questa sua consapevolezza della realtà nuda e cruda, una realtà senza filtri e belletti che rappresenterà nei suoi quadri e che tra uno scandalo e l’altro affascinò i suoi contemporanei.

Infatti, nonostante la vita da criminale che conduceva, una vita spesa tra prostitute, bari, risse, ubriacature, Caravaggio ottenne un grande successo, persino quando fu costretto all’esilio: la sua fama lo precedeva ovunque andasse.

Ed è qui che torniamo alle sue sfortune, (anche dovute al suo ingestibile temperamento) infatti, il 28 maggio del 1606 il Merisi uccide il Tomassoni ed è costretto alla fuga. Si recherà a Malta, in Sicilia, a Napoli realizzando opere di incommensurabile drammaticità, in attesa di un perdono papale.

Nell’intento di ricevere la grazia papale realizza il Davide con la testa di Golia, dove nella testa mozzata di Golia si autoritrae, l’opera viene acclusa ad una domanda di grazia ed inviata al cardinale Scipione Borghese.

Davide con la testa di Golia - opera Caravaggio

Il cardinale Scipione, avido collezionista, riesce ad ottenere il fatidico perdono dal papa (che poi è suo zio) e Caravaggio si imbarca a Napoli, felice di poter finalmente tornare a Roma, portando con sé tre sue opere.

La nave diretta a Porto Ercole avrebbe fatto scalo a Palo, località nei pressi di Roma, dove l’artista sarebbe sceso per tornare nella città eterna. Ma il Merisi sceso dalla barca a Palo, non fa in tempo a mettere piede a terra, che viene arrestato da degli energumeni e messo in galera per due giorni, giusto il tempo di far sparire la nave con le sue opere.

Quel poveraccio di Caravaggio in preda alla depressione si ammala nuovamente e muore a Porto Ercole, dove si era recato nell’intento di ritrovare quella maledetta nave.

Pare che neppure dopo la morte abbia avuto pace, il cimitero dove riposava venne semidistrutto per costruire una strada e pare che le sue ossa siano state spostate almeno un altro paio di volte.

Dunque non deve stupire più di tanto, che i 450 anni della nascita di Caravaggio vengano offuscati dal Covid. Anche perché la stessa sorte o ben peggiore era capitata a Raffaello Sanzio.

L’anno scorso, per l’esattezza il 6 aprile 2020 ricorrevano i 500 anni dalla morte di Raffaello e grandi eventi erano stati preparati per festeggiarlo. Tra quelli realizzati e non annullati, ricordiamo l’esposizione in Vaticano, per ben una settimana, degli arazzi eseguiti sui suoi cartoni. L’ultima volta erano stati esposti solo parzialmente e per poche ore nel 2010.

Anche la vita di Raffaello non era stata tutta rose e fiori, anche se non si può dire che abbia avuto la stessa sfortuna di Caravaggio. Orfano di madre e padre, l’urbinate aveva ricercato la figura femminile nella dolcezza delle Madonne da lui ritratte e nonostante il grandissimo successo morì a soli 37 anni per una febbre dovuta ad “eccessi amorosi”. Persino nel 1920 non si era riusciti a festeggiarlo visto che l’Europa era stata pervasa dalla febbre spagnola.

Per riderci su, potremmo pensare che siano questi artisti a portare un po’ di jella. Sarà bene controllare chi è nato o morto nel 2022.