Liguria verso la zona gialla ma si attende venerdì la conferma. Il punto in Regione Liguria

Giovanni Toti

Si attende la nuova ordinanza del ministro della Sanità che dovrebbe determinare nel fine settimana il rientro in area gialla di gran parte delle regioni, Liguria compresa, dove il quadro epidemiologico ha dato nelle ultime due settimane di permanenza in zona arancione segnali di miglioramento, anche se purtroppo la mortalità resta alta nella fascia più anziana della popolazione.

“Restano stabili in Liguria gli indicatori relativi alla diffusione del Covid, nonostante un lieve incremento della circolazione nella ASL 1 Imperiese e nella ASL 2 Savonese. Pertanto bisogna sempre monitorare con grande attenzione tutti i cambiamenti” ha riassunto questa sera nel consueto punto stampa sul Covid il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, in collegamento da Roma dove si trova per le consultazioni in corso al Quirinale sulla crisi di governo.

“Nel frattempo continua a calare il numero degli ospedalizzati: siamo al 30% di occupazione delle terapie intensive e sotto il 40% dei ricoverati in area medica. Quello che oggi cala maggiormente è la ASL 5 Spezzina. Purtroppo si registrano ancora molti decessi, 22, relativi ai giorni dal 14 gennaio a ieri. E scorrendo l’elenco delle persone decedute vediamo che serve proteggere soprattutto gli ultra 80enni. Se fossero stati vaccinati il numero dei decessi si sarebbe ridotto di due terzi”.

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“Cominceremo a vaccinare gli ultra 80enni, oltre a quelli che sono nelle RSA – ha detto Toti – dalla metà del mese di febbraio, forse anche qualche giorno prima. Il tutto condizionato all’arrivo dei vaccini per i quali esiste un problema di approvvigionamento”.
“Oggi, ha ricordato il presidente, i vaccini somministrati sono stati abbondanti: 4.225 che portano il totale a 54.241, cioè il 73% dei vaccini consegnati alla nostra sanità che vuole prudentemente tenere un corretto equilibrio tra consegnati e somministrati”.

Il punto in Regione Liguria

Filippo Ansaldi, Barbara Rebesco, Angelo Gratarola e Matteo Bassetti in Sala Trasparenza hanno fornito qualche ulteriore dettaglio medico sull’andamento della pandemia, sulla tenuta degli ospedali liguri, sulle cure e sul procedere dei primi cicli di vaccinazione.

Filippo Ansaldi, sub commissario e responsabile prevenzione di Alisa: “Sulla base del report n. 37 dobbiamo aspettare la seduta della cabina regia di domani per avere dati consolidati che ci diranno se siamo in fascia gialla o arancione. La nostra capacità di monitoraggio e accertamento diagnostico è ottima e abbiamo indicatori al di sopra della soglia. La trasmissione del virus è in lieve diminuzione, con un Rt intorno a 0,87, riferito a dieci giorni fa. La pressione sulle terapie intensive delle strutture ospedaliere è attestata intorno al 30%, e intorno al 35% per le medie intensità, dopo il picco autunnale i nuovi casi appaiono stabili. Nelle ultime due settimane si è registrata una diminuzione dell’incidenza. E sulla base di tutto questo, avendo un rischio basso, dovremmo entrare in zona gialla”.

Barbara Rebesco, responsabile della Logistica dei vaccini: “Questa settimana abbiamo ricevuto da Pfeizer 10 pizza box anziché 17 per cui abbiamo subito una decurtazione – ha detto Rebesco – Anche se Pfeizer ci ha comunicato inaspettatamente che la settimana prossima saranno consegnati 14 pizza box. Numeri in continuo divenire che obbligano la sanità regionale ad aggiornare continuamente il nostro programma vaccinale. Tra le indicazioni il suggerimento di utilizzo del vaccino Moderna per i pazienti e gli operatori delle RSA perché si tratta di un vaccino più maneggevole e stabile. Fino a che non avremmo un tesoretto adeguato devono essere conservate il 50% delle dosi consegnate per garantire il timing della seconda dose. Chiudiamo a gennaio chiudiamo con 86.600 dosi di vaccino e a febbraio dovremmo ricevere, salvo modifiche, 52 pizza box pari a 60.800 dosi di Pfeizer e 18.400 dosi di Moderna”.

Angelo Gratarola, coordinatore dell’Emergenza- Urgenza: “Dati stabili anche nei pronto soccorso, nessuna modifica sostanziale. Ormai sono presenti pazienti no Covid e questo sta producendo riconversioni progressive. Le pressioni sui pronto soccorso sono abbastanza basse, ci sono molti letti liberi, con le terapie intensive stabili”.

Matteo Bassetti, responsabile Clinica Malattie Infettive del San Martino: “È stata questa la settimana più tranquilla da molte settimane, oggi abbiamo una disponibilità del 60% dei posti letto, secondo un trend della media intensità in continua discesa, mai avuto così tanti posti letto liberi da tre mesi a questa parte”.

Festival di Sanremo e pandemia

Il presidente Toti nel suo intervento da Roma ha aperto una parentesi per ricordare anche la polemica in corso in questi giorni sullo svolgimento del Festival di Sanremo. “Vi è in corso una polemica – ha detto Toti – legata all’utilizzo del Teatro Ariston di cui si è parlato in questi giorni. Io credo che da parte della RAI e del Comune di Sanremo vi sia stata un’interpretazione corretta del Dpcm, nel considerare l’Ariston come uno studio televisivo, per cui non aperto al pubblico, ma con una platea costituita da figuranti, come si chiamano in televisione, per evitare un senso di vuoto. Questo non equiparerebbe l’Ariston ai teatri, ma agli studi televisivi. Io non trovo nulla di male in questo, perché è ovvio che Sanremo è uno strumento di grande promozione del nostro territorio. E speriamo possa essere anche il preludio ad una nuova stagione di aperture e animazione della vita sociale. Credo che se le condizioni lo consentiranno ci debba essere prudenza, ma senza giudizi apodittici o definitivi. La nostra sanità è stata messa a disposizione degli organizzatori del Festival per ogni tipo di verifica e penso che se le condizioni lo consentono sarebbe opportuno cercare di farlo”.