Savona | Il mercato immobiliare della Riviera rispecchia gli effetti della pandemia da coronavirus e, soprattutto, delle misure precauzionali che è stato necessario adottare per contrastare il contagio. «Va osservato che la straordinaria emergenza di questi mesi ha influito su mercato con un numero di transazioni con una percentuale stimata intorno al – 15% rispetto al 2019. Tutto questo – dice il presidente provinciale della Fiaip di Savona Fabio Becchi – frena la costante risalita del numero di transazioni (circa 4.700) che segnava una crescita del + 3,3% nel 2019 rispetto al 2018, mentre gran parte dei valori immobiliari sono rimasti stabili o hanno subito una lieve flessione. È cresciuta la richiesta di una certa tipologia di immobili. Per appartamenti tra i 45 – 50 metri quadri – precisa Fabio Becchi – abbiamo registrato una certa stabilità, ma per quelli di tipologia superiore, ovvero tra gli 80 e i 100 metri quadrati una media del +10 %».
Pure in tempi di pandemia, un evento che ha sconvolto l’economia ma non è mancata quindi la voglia di investire acquistando case. Come ormai tutti i giornali economici hanno evidenziato il risparmio delle famiglie sta ritornando verso il mattone, unica sicurezza in questo periodo di forte incertezza economica. Secondo il presidente provinciale di Fiaip Fabio Becchi «si tratta di una scelta dettata da diversi elementi. Una ragione tra tutte la volontà delle persone di rendere la vita più agevole in un contesto emergenziale. Dunque si cercano giardini, terrazzi e spazi abitativi che consentano di sopportare la nuova realtà».
Naturalmente si bada anche al risparmio. Tra le voci che vengono tenute maggiormente in considerazione, sempre secondo l’analisi della Fiaip di Savona, figurano il costo delle spese condominiali, specialmente negli appartamenti che hanno in alternativa al riscaldamento autonomo il contabilizzatore dei consumi, situazione ovviamente che viene azzerata nel caso in cui gli acquisti vengono orientati verso case e ville singole. «L’obbligo di restare in casa poi – prosegue Becchi – ha imposto riflessioni sulla propria condizione abitativa, determinando la nascita di nuovi bisogni. Stanchi di case troppo piccole, sovraffollate e senza balconi, adesso le scelte ricadono su ville, villette e case unifamiliari». Positivo anche il mercato delle locazioni, vista la forte richiesta di immobili possibilmente arredati anche per poter svolgere al meglio lo smart working.
«Da registrare – dice Becchi – che la domanda è cambiata verso una richiesta di un periodo più lungo per trascorrere eventuali altri periodi di chiusura nella nostra Riviera Ligure». Quanto al Superbonus 110 Fabio Becchi precisa che «ha alimentato molto interesse e tante persone chiedono immobili che rientrano nel perimetro del provvedimento».