Radicali: “il nuovo carcere sia costruito a Savona e non in Valbormida”

“Secondo noi va costruito a Savona e le proposte del Ministero (Legino e le ex-Officine Rialzo) sarebbero meritevoli di maggior considerazione: l’area dietro il Tribunale infatti è abbandonata al suo destino da molti anni e non risulta al centro di alcun progetto, se non nelle fantasie del capogruppo del M5S"

Partito Radicale amnistia marassi 2011

Savona | Stefano Petrella del Partito Radicale ritorna sulla questione del nuovo carcere della provincia di Savona contestando la scelta di indirizzarne la costruzione verso la Val Bormida.

 Secondo Petrella “Rischia di chiudersi a breve e nel peggiore dei modi come era prevedibile la vicenda della individuazione dell’area del nuovo Carcere di Savona. Era evidente infatti che l’accelerazione impressa dall’iniziativa di Vazio avrebbe portato a questi risultati: l’ipotesi Valbormida era l’unica già pronta sul tavolo, mentre riaprire la discussione su Savona richiederebbe un approfondimento e una assunzione di responsabilità a cui la politica cittadina sembra ben decisa a sfuggire“.

“Sono passati circa 40 anni da quando il Ministero iniziò a proporre la chiusura del Carcere di Sant’Agostino e a chiedere al Comune di Savona l’indicazione di un’area idonea a realizzare una nuova struttura, senza mai ottenerla al punto da arrivare proprio a causa di questo alla decisione di chiuderlo definitivamente nel 2016 Come Radicali ci eravamo trovati a manifestare nel 2011 – dopo una visita di Rita Bernardini – per chiederne la chiusura e difendiamo quella decisione”.

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 “È grave responsabilità di chi ha amministrato la città non averla individuata ed in particolare degli ultimi Sindaci e del PD – dopo che il progetto di realizzarlo a Passeggi era stato accantonato – non avere più avanzato alcuna proposta in merito, indirizzando la soluzione su una ipotesi poco ragionevole e fino ad allora sostenuta soltanto dalla Polizia Penitenziaria come quella della Valbormida”.

 “A nostro parere – prosegue Petrella – costruire il nuovo istituto a 30 km dalla città allontanandolo dal Tribunale (che differenza fa per gli spostamenti visto che Genova è poco più lontana ?) e dai servizi a cui deve fare riferimento è molto sbagliato e creerebbe inutili disagi ai parenti e maggiore difficoltà a portarvi attività lavorativa e trattamentale in aperto contrasto con quel modello di carcere aperto a cui sembra ispirarsi il progetto del Ministero. L’unica esperienza simile in Liguria, Sanremo Valle Armea, proprio a causa della distanza a cui si trova dalla città si è rivelata ad molto infelice e quel carcere è considerato da molti non a torto il peggiore della nostra Regione”.

“Rimane tra le aree in discussione (per fortuna non è l’unica) anche quella dell’ex-ACNA di Cengio, al centro di un disastro ambientale di gravissime proporzioni durato decenni, pensare di realizzarvi una struttura che dovrebbe ospitare 200 detenuti e almeno un centinaio di altre persone tra personale di custodia e amministrativo ci sembra del tutto irresponsabile. Molto più della Valbormida si presterebbe Albenga per la collocazione sulla fascia costiera, la più facile raggiungibilità, la presenza di aree idonee già individuate (le ex-caserme dismesse ad esempio, ma non solo) e le migliori opportunità che offre in termini di servizi; appare sorprendente che il tavolo tecnico non l’abbia neppure presa in considerazione”.

“Secondo noi va costruito a Savona e le proposte del Ministero (Legino e le ex-Officine Rialzo) sarebbero meritevoli di maggior considerazione: l’area dietro il Tribunale infatti è abbandonata al suo destino da molti anni e non risulta al centro di alcun progetto (se non nelle fantasie del capogruppo del M5S) e Legino già a metà degli anni ‘90 era stato indicato come soluzione possibile, di realizzazione di certo più facile di quanto non sarebbe stata Passeggi. Non è vero inoltre che gli spazi debbano necessariamente essere amplissimi, perchè una capienza di 150-200 posti (quella originariamente proposta) sarebbe più che accettabile per le esigenze di Savona se si ragiona su un modello di carcere finalizzato al reinserimento sociale e aperto all’applicazione delle misure alternative”.

“Se quelle aree non sono ritenute le migliori possibili se ne possono individuare altre senz’altro presenti sul territorio cittadino, ma occorre che il PD (dopo anni di colpevole inerzia di cui non fa alcuna ammenda) non forzi i tempi ad arte per indirizzare la scelta sulla soluzione peggiore e soprattutto che la politica savonese abbia il coraggio di occuparsene: ci auguriamo possa essere così” conclude la nota dei Radicali.