A Lovanio reale e virtuale si incontrano; un maestro fiammingo sotto la (olo) lente: Dieric Bouts

È la prima volta che un’attrazione culturale del Belgio utilizza questo tipo di dispositivo, un progetto con il quale Lovanio - Capitale Europea dell’Innovazione 2020 – si riconferma come una città all’avanguardia.

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Visitors discover the artworks of the St Peter’s Church in Leuven using the HoloLens 2. (Credit / Photo: Dirk Leemans)

Centro storico di Lovanio, Collegiata di San Pietro: trovarsi nel mezzo di un incendio della chiesa o imbattersi in Gesù con i dodici apostoli, oltre naturalmente ad ammirare dipinti del calibro de L’Ultima Cena di Dieric Bouts nel luogo originario per i quali furono commissionati. Tutto è possibile quando reale e virtuale, visibile e invisibile si fondono in un’unica straordinaria esperienza, in questo caso grazie alle lenti HoloLens 2.

Un caschetto aerodinamico, dotato di un computer in miniatura, proietta immagini in 3D sulle lenti degli occhiali ad esso abbinati. Il visitatore continua a vedere l’ambiente circostante, ma l’immagine in 3D si sovrappone a quella reale, diventando parte integrante dell’esperienza.
Le HoloLens 2 permettono così, per esempio, di “attraversare” L’Ultima Cena, pannello centrale del capolavoro di Dierec Bouts (1464-1468), e di ammirarlo come se ci si trovasse nel dipinto stesso, analizzandolo nei minimi dettagli. Si apprezzano così piccoli scorci di una città del Quattrocento, probabilmente Lovanio, in una dimensione quasi familiare e quotidiana. Per la prima volta in un dipinto il paesaggio di sfondo assume un ruolo così importante, tanto che Bouts è da molti considerato oggi il primo pittore di paesaggi. Il dipinto segna inoltre l’utilizzo della prospettiva nella pittura fiamminga.

Insieme ai fratelli Van Eyck, Dierec Bouts (1410-1475) fu uno dei maggiori esponenti della scuola dei Primitivi Fiamminghi. La sua vita e la sua opera sono strettamente legate alla città di Lovanio, di cui diventò pittore ufficiale nel 1468, ma, grazie all’ambiente cosmopolita del Ducato di Borgogna, la sua fama si diffuse in tutta l’Europa conquistando l’attenzione di prestigiosi committenti.

Gemma del Gotico brabantino, la Chiesa di San Pietro custodisce un secondo capolavoro di Bouts, il Trittico del martirio di Sant’Erasmo, commissionato nello stesso periodo per lo stesso luogo dell’Ultima Cena, oltre a capolavori di Jan Borman e Rogier van der Weyden. Tutte queste opere di indiscusso valore sono oggi rivitalizzate grazie alla loro nuova collocazione nella Chiesa per la quale furono commissionate, riaperta a marzo dopo un lungo lavoro di restauro degli ambienti interni, e grazie alla tecnologia delle HoloLens 2.

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Tom Van Dongen
Visitors discover the artworks of the St Peter’s Church in Leuven using the HoloLens 2. (Credit / Image: Tom Van Dongen)

Bouts nel Flemish Masters Museum Tours. Reale e virtuale si fondono anche nella seconda tappa di The Flemish Masters Museum Tour, viaggio tra le collezioni d’arte delle Fiandre attraverso alcuni brevi video di approfondimento tenuti da curatori ed esperti d’arte: un ottimo strumento di accompagnamento e preparazione a una visita alla chiesa quando si potrà tornare a viaggiare. Video su www.flemishmasters.com.