Liguria, si torna in zona gialla? Segnali positivi ma ospedalizzati ed Rpt restano alti

I dati dell’ultima settimana sono ancora in chiaroscuro e bisognerà vedere in quale direzione si consolideranno nella prossima decina di giorni 

covid oltre il velo

di Fabrizio Pinna | Dura lex, sed lex: secondo il dettato dell’ultimo Dpcm, la Liguria resta confinata in zona arancione almeno fino al 24/25 novembre. Saranno sufficienti una decina di giorni per rientrare in condizioni sanitarie migliori in modo che già dalla settimana prossima si possa allentare qualche vincolo imposto dalle norme anti-covid? È presto per dirlo con certezza, ma mettendo in sequenza gli ultimi bollettini quotidiani e guardando l’andamento della pandemia muoversi durante l’ultima settimana, si può comunque già iniziare a farsi un’idea del “dopo”.


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Un primo dato positivo è che al momento non sembrano esserci molte ragioni per temere prossimi slittamenti in zona rossa mentre, al contrario, qualche segnale sembra invece indicare che scaduti i 15 giorni dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Speranza lo scorso 10 novembre la nostra regione con buona probabilità possa tornare in zona gialla.


Andamento in settimana di alcuni indicatori. Rt verso 1, Rpt alto ma in calo

I dati per ora sono comunque ancora in chiaroscuro e bisognerà vedere in quale direzione si consolideranno. L’indice Rt (che segnala la contagiosità) sta scendendo verso la soglia dell’1 e sta inoltre diminuendo la pressione sugli ospedali, anche se continuano a crescere i ricoveri in terapia intensiva. Un altro indicatore che appare in movimento decrescente è l’Rpt, cioè il rapporto tra i tamponi fatti e quelli risultati positivi. Il dato nazionale è sopra la media del 17-18% e c’è chi ha indicato la soglia del 10% (ovvero un positivo ogni 10 tamponi) come davvero ottimale; in Liguria la scorsa settimana l’Rpt ha oscillato tra il 16 e 17%, già meglio però dei 7 giorni precedenti in cui quotidianamente era quasi sempre sopra il 18 o 19%. Si attende dunque che la percentuale continui a scendere ulteriormente.


Lunedì 9Martedì 10Mercoledì 11Giovedì 12Venerdì 13Sabato 14Domenica 15
Rtp (percentuale tamponi risultati positivi)17,19%16,69%15,92%17,44%16,61%17,69%16,95%
Numero tamponi effettuati3130702269225807727861674850
Numero tamponi risultati positivi53811721102101312091091822

Ospedalizzati e terapie intensive: qualcosa migliora, qualcosa no

È tuttavia parzialmente migliorato il rapporto tra nuovi ospedalizzati e dimessi, sebbene i numeri complessivi siano ancora alti. Se si considera l’ultima “fotografia” fornita da Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – risultano occupati (13 novembre) per covid il 47% dei posti in terapia intensiva (TI) e il 73% dei posti letto disponibili per l’area non critica (reparti malattie infettive, medicina generale e pneumologia), dati sopra le soglie indicate come critiche dal ministero della salute (fissate rispettivamente al 30% e 40%). Occorre dunque che diminuisca il numero degli ospedalizzati e qualche primo segnale in questa direzione inizia forse a intravedersi, auspicando che l’ultimo dato di domenica (-2) non rimanga un caso isolato.

La settimana scorsa – da lunedì 9 novembre a domenica 15 novembre – gli ospedalizzati sono passati da 1479 (con 92 ricoveri in terapia intensiva) a 1.508 (con 115 ricoveri in terapia intensiva): dunque +29 ospedalizzati negli ultimi 6 giorni (con un +23 di terapie intensive). Per avere un ulteriore confronto più ampio dell’andamento, si può considerare che nella settimana precedente – da lunedì 2 novembre a domenica 8 novembre – gli ospedalizzati erano passati da 1.190 (con 57 ricoveri in terapia intensiva) a a 1.415 (con 81 ricoveri in terapia intensiva): dunque +225 ospedalizzati (con un +24 di terapie intensive).


Lunedì 9Martedì 10Mercoledì 11Giovedì 12Venerdì 13Sabato 14Domenica 15
Ospedalizzati (tra parentesi la variazione rispetto al giorno precedente)1.479 (+74)1.407 (-72)1.413 (+6) 1.472 (+59)1.482 (+10)1.510 (+28)1.508 (-2)
Terapia intensiva (tra parentesi la variazione rispetto al giorno precedente)92 (+11)92 (+0)98 (+6)109 (+11)110 (+1)108 (-2)115 (+7)

Vittime del virus: decessi e mortalità

Infine, una breve considerazione sulla mortalità. Seguendo i dati Istat aggiornati al 2020, su una popolazione di 1.543.127 in Liguria 441.884 hanno più di 65 anni, cioè il 28,6% dei residenti; è uno degli aspetti di fragilità della nostra regione in questa pandemia covid perché si sa che sull’esito più nefasto della malattia oltre alle patologie pregresse anche l’età avanzata resta tra i fattori di rischio maggiori. Lo si vede chiaramente nel dato nazionale: con 2109 decessi la Liguria è oggi la quinta regione per numero di morti da inizio emergenza e il dato più luttuoso è purtroppo tornato ad essere a novembre quello dei morti, 335 nelle ultime due settimane, con la gran parte delle vittime del virus proprio nella fascia d’età over 65. (effe)

Decessi covid Liguria 1-15 ottobreDecessi covid Liguria 16-31 ottobreDecessi covid Liguria 1-15 novembre
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