Sulle tracce di Emily Dickinson: “Le città di carta” di Dominique Fortier

Sulle tracce di Emily Dickinson. «Un libro superbo per profondità e delicatezza, uno dei grandi titoli di questo autunno.» ha scritto “La Presse” quando il libro è uscito un paio d’anni fa nella sua prima edizione francese con il titolo “Les villes de papier”. Ora il libro approda anche in Italia e “Le città di carta” della scrittrice canadese Dominique Fortier dal 21 settembre 2020 sarà disponibile in libreria nella traduzione italiana di Camilla Diez, in uscita nella Collana “Specchi” di Alter Ego Edizioni (Viterbo).

Un intimo ritratto di Emily Dickinson, un viaggio per conoscere una delle voci più significative della letteratura mondiale. Partendo dai luoghi in cui la poetessa ha vissuto – da Amherst a Boston, dal seminario femminile di Mount Holyok a Homestead – Dominique Fortier ci accompagna alla scoperta della sua vita.

«Ho presto in prestito l’idea di comparare (benché in momenti diversi) le popolazioni di Amherst e di Chica­go a Roger Lundin, il cui Emily Dickinson and the Art of Belief mi ha anche fornito la materia di alcuni epi­sodi della vita della poetessa. Altri momenti sono tratti da The Life of Emily Dickinson, di Richard B. Sewall, o da episodi narrati dalla stessa Emily Dickinson nella sua corrispondenza; altri ancora sono frutto della mia immaginazione. Tanto meglio se non si riesce troppo a distinguerli» scrive in una nota Dominique Fortier.

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Dalla caparbietà di bambina all’acume della giovinezza fino alle profondità del pensiero maturo, l’affresco che l’autrice ci regala di Emily Dickinson è quello di un’esistenza essenzialmente interiore, di una vita vissuta tra giardini e fantasmi familiari, di una mente poliedrica e di una sorprendente capacità immaginifica capace di arrivare al cuore delle cose, e stravolgerle.

Finalista al Premio Renaudot 2020, vincitore del Premio letterario “des lycéens AIEQ” 2019 e del Premio Palmarès littéraire 2018, “Le città di carta” ci restituisce un delicato riflesso di Emily e ci fa riflettere sulla libertà e sul potere della creazione, sulla profonda connessione tra uomo e natura, sui luoghi in cui abitiamo e che a loro volta ci abitano. Un cammino incantato di grazia e bellezza.

cover Le città di carta

«Nella sua stanza ci sono un letto, un comò, un tavolino con una sedia e pile di libri ovunque. Nei libri ci sono tutti i paesi del mondo, le stelle del cielo, i fiori, gli alberi, gli uccelli, i ragni e i funghi. Moltitudini reali e inventate. Nei libri ci sono altri libri, come un palazzo di ghiaccio in cui ogni specchio riflette un altro specchio, via via più piccolo, finché gli uomini non diventano delle dimensioni di una formica. Ogni libro ne contiene cento. Sono porte che si aprono e non si chiudono mai. Emily vive in mezzo a un’infinità di correnti. Le ci vuole sempre uno scialletto di lana.»

Dominique Fortier è nata nel 1972 e vive a Montréal, nel Québec. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Letteratura presso la McGill University ed è una stimata editor e traduttrice. Il suo romanzo d’esordio, Du bon usage des étoiles, è stato pubblicato per la prima volta in Québec nel 2008 e si è aggiudicato il Premio “Gens de Mer” del festival Étonnants Voyageurs. Con Au péril de la mer, pubblicato nel 2015, ha vinto il Prix littéraire du Gouverneur général. Le città di carta, sesto libro dell’autrice e primo edito in Italia, inaugura le pubblicazioni in traduzione di Alter Ego, che nel 2020 si apre alla straniera.