AIPP: “Va rafforzato il personale delle polizie provinciali”

Cinghiali tra le fasce in Liguria

Genova | La ministra delle politiche agricole Bellanova ha preannunciato un emendamento al decreto-legge “semplificazioni”  in materia gestione di animali selvatici che arrecano danni alle produzioni agricole.  “Auspichiamo” – si legge in una nota delll’AIPP (Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale) – “non preluda a soluzioni frettolose ed arraffazzonate, come quelle da tempo reclamate da varie Regioni. Il personale delle Polizie Provinciali va rimpolpato, sia per dare risposte  alle aumentate esigenze di presidio e salvaguardia del territorio rurale, sia per non affievolire le attività di controllo delle specie problematiche in agricoltura, tradizionalmente compito degli Enti di area vasta”.

“Finora , per dare risposta alle istanze di alcune Regioni ed associazioni agricole, in Parlamento (ed in particolare presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati) sono state proposte le più strampalate soluzioni a casaccio, come – alcuni mesi fa- quella di privatizzare parzialmente i compiti dei guardiacaccia pubblici, ovvero gli agenti delle polizie provinciali, in materia di controllo faunistico delle specie problematiche per l’agricoltura , con affidamenti di delicati incarichi , con previsto impiego di armi da fuoco, anche a volontari”

 Attualmente l’art. 19 della legge venatoria statale 157/92 affida in primis agli agenti provinciali i compiti di controllo straordinario (nei periodi e nelle zone di divieto venatorio ) degli esemplari di specie che arrecano danni alle produzioni agricole, tipicamente il cinghiale. “La tassatività di questi compiti è stata ribadita da ben 7 sentenze della Corte Costituzionale. Ma l’eventuale  rafforzamento dei questi interventi deve passare attraverso un incremento degli organici di quegli agenti delle Province e delle Città Metropolitane , che sono istituzionalmente destinati ai compiti di vigilanza ittico-venatoria e di controllo faunistico”.

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“Dopo il susseguirsi, nella scorsa legislatura, di norme confuse e contraddittorie  (Legge ‘Delrio’ 56/2014, riforma ‘Madia’ 124/2015, legge di Bilancio 2015), il personale delle Polizie Provinciali  è stato duramente coinvolto  dai tagli dei bilanci agli Enti di area vasta, da un lungo blocco del turnover e da una quota di mobilità  forzata verso altre pubbliche amministrazioni, passando da 2.700 effettivi a circa 1.900 nel giro di cinque anni. Se il personale di Polizia Provinciale è divenuto insufficiente, si diano risorse agli Enti di area vasta per bandire nuovi concorsi” – chiede l’AIPP – “rimuovendo gli ostacoli di bilancio e i laccioli giuridici che hanno impedito un robusto turnover; ne gioverebbe anche l’applicazione di tutte le disposizioni statali e regionali a tutela dei beni naturali ed ambientali.”